Cari amici,
finalmente la nuova guida della "VIA PER MI-KA-EL" è pronta.
Completamente rivoluzionata questa guida risponderà a tutte le vostre esigenze, per poter affrontare questo Cammino nel modo migliore possibile.
Per scaricarla cliccate il seguente link: DOWNLOAD LINK
venerdì 26 gennaio 2018
domenica 13 agosto 2017
Mi-Ka-EL per il mondo intero dei Cammini!
Grazie all’intervento della Regione Puglia – Pugliapromozione, “La Via per Mi-Ka-El”, il Cammino micaelico di 130 km nella provincia di Foggia, da Monte San Vito a Monte Sant’Angelo fino alla sacra Grotta di San Michele, sarà portato in giro per il mondo dei Cammini.
Storia, ambiente, spiritualità, borghi genuini, gastronomia sono alla portata del Pellegrino che cerca . . . e ricerca.
Una propria credenziale, un proprio testimonium ed un simbolo micaelico.
Un benvenuto ai Camminanti in un percorso naturale che segue antichi passi; un’APP che non lascia indietro nessuno.
Il 9 settembre verrà presentato il progetto con un evento a Monte Sant’Angelo: relatori, cantori, cuochi e . . . vi aspettiamo.
Buon Cammino amici pellegrini verso l’antica META di Mi-Ka-El.
Scarica il programma: Clicca Qui!!
Grazie all’intervento della Regione Puglia – Pugliapromozione, “La Via per Mi-Ka-El”, il Cammino micaelico di 130 km nella provincia di Foggia, da Monte San Vito a Monte Sant’Angelo fino alla sacra Grotta di San Michele, sarà portato in giro per il mondo dei Cammini.
Storia, ambiente, spiritualità, borghi genuini, gastronomia sono alla portata del Pellegrino che cerca . . . e ricerca.
Una propria credenziale, un proprio testimonium ed un simbolo micaelico.
Un benvenuto ai Camminanti in un percorso naturale che segue antichi passi; un’APP che non lascia indietro nessuno.
Il 9 settembre verrà presentato il progetto con un evento a Monte Sant’Angelo: relatori, cantori, cuochi e . . . vi aspettiamo.
Buon Cammino amici pellegrini verso l’antica META di Mi-Ka-El.
Scarica il programma: Clicca Qui!!
venerdì 15 luglio 2016
Riposo alla Sacra di San Michele (5^ sosta)
Tutti
i turisti vanno via. Si chiude il punto di accoglienza, i volontari che
con uno spirito encomiabile tengono vivo il santuario riprendono le
loro auto e tornano alle loro famiglie nei paesini circostanti. I
pochissimi monaci rosminiani alloggiano nella parte alta della
struttura. Io sono alloggiato nella piccola foresteria immediatamente
sopra l’ufficio di accoglienza. Il silenzio, dopo tanto vocio dei
visitatori, è piacevole. Mangio uno dei due panini e, non avendo sonno,
mi metto la felpa per ripararmi del fresco serale ed esco dalla
foresteria. Sono solo. In alto si vede una finestrella illuminata, i
potenti fari che rischiarano il santuario sono accesi ed io giro intorno
solitario. Esco dal portone principale e scendo la stradina che mi
porta verso il buio del bosco circostante. Riesco a vedere le luci dei
paesi sottostanti. Rientro nel santuario e mi infilo nel mio sacco a
pelo per una nottata che spero sia tranquilla.
Sveglia
alle 6:30. Che lusso. Ma probabilmente ero troppo stanco. Durante la
notte mi sono svegliato un paio di volte per i dolorini vari: natiche e
ginocchio destro. Ore 9 vado al bar che nel frattempo ha aperto. La
signora che la sera prima mi ha preparato i due sontuosi panini continua
nel suo atteggiamento protezionistico nei miei riguardi. Cornetto e
biscotto con marmellata più un caffè doppio. Prezzo da pellegrino. Entra
Licia. Una vitalità prorompente. Una ventata di allegria e simpatia. È
volontaria nella sala in cui c’è la mostra fotografica del Santuario. Ci
vediamo dopo. 9:30 incontro padre Giuseppe, il superiore dei monaci.
Poche parole di benvenuto, piena disponibilità per alloggiare quanto
voglio. Libero da altri impegni visito internamente tutto il santuario,
da cima a fondo. È imponente! Passo a trovare Licia. Mi sommerge di
domande, di considerazioni, di pensieri. Resto affascinato. Lancerò un
sassolino anche per lei. La giornata passa lieta e serena. I primi due
santuari micaelici sono stati raggiunti. Ora via verso il terzo: Monte
Sant'Angelo sul Gargano in provincia di Foggia – Puglia – Italia.
Buonanotte.
Tappa 37: Abbazia di Novalesa - Chiusa di San Michele
MAI PIÙ
Sveglia alle 5:30, solo 15 minuti per l'ufficio delle letture
e colazione veloce. Ore 7 “lodi”. 7:30 messa. Saluto padre Giuseppe che
mi dice di andare per Susa. Mi avvio e mi viene in mente di mettere in
funzione il carica batterie a energia solare per il cellulare. Lo
posiziono sullo zaino, collego il cellulare col cavetto, controllo che
funzioni il tutto. Riprendiamo, anzi no! Metto anche gli occhiali variant
così non devo più fermarmi. Ritolgo lo zaino e, non pensando al cavetto
che va dal cellulare al carica batterie, strappo il cavetto che rimane
diviso in due. Cerco di riparare al danno. Niente da fare! Spero di
trovare a Susa un altro cavetto. Intanto passo davanti a tante villette:
niente fiori, niente prati d’erba perfettamente rasata, niente
composizioni floreali all’ingresso dei paesini. Il cambiamento è triste!
Peccato! Entro a Susa e al quarto tentativo, con l’aiuto di Riccardo,
indigeno, trovo il cavetto in un negozietto il cui proprietario ha
dimenticato una sua cosa in negozio. Il sabato è chiuso. Cortesemente mi
vende il cavetto e scappa via. Ma mi viene il dubbio: «e se non
funziona?» Mi rifermo, provo e NON FUNZIONA! Passo per altri paesini ma
senza successo. Finalmente trovo un negozietto che mi dà il pezzo
giusto. Collaudo veloce, ok. Quant’è? 10 euro. Porca miseria, ho solo 5
euro nel portafogli. Lascio lo zaino e vado al bancomat. Torno fra poco.
Il paesino si sviluppa in lunghezza e la banca è all’altro capo
dell’abitato. Corro perché è quasi l’una. Torno in tempo. Che stress! Ma
quel cavetto è importante perché serve anche per collegare il cellulare
al tablet e scaricare le foto.
Arrivo
a Chiusa di San Michele. 30 km fatti correndo come un matto. Ho tanta
fame! Entro nel bar/ristorante “Buondì caffè” a Chiusa di San Michele.
Pranzo completo a 9 euro. Ok. Non mi fido granché però per quel prezzo
si può provare. Fusilli fatti in casa all’arrabbiata. Ottimi e
abbondanti! Cotoletta con piselli. Ottima e abbondante! Basta! Morgana,
così si chiama la proprietaria del locale, mi convince a mangiare almeno
una banana che serve contro i crampi. Caffè e, salutata anche la mamma
di Morgana, brava cuoca originaria della Basilicata, cerco di avviarmi
verso la Sacra. Meglio però un riposino.
Mezz’ora
mi basta. Inizia l’attacco alla mulattiera per la Sacra. Subito una
salita del 30% e continua asfissiante alla stessa pendenza. Tempo
previsto un'ora e mezza. Mi fermo varie volte, mi distendo, bevo,
riprendo, mi rifermo. Non ce la faccio più. La pendenza non cala manco a
pregare. Edicola dedicata alla Madonna, San Michele e San Francesco.
Spero che mi aiutino.
Continuo
a stento incespicando, perdendo l'equilibrio, fermandomi per respirare,
girandomi e guardando indietro la forte discesa (hai visto mai che
psicologicamente…). Forse era meglio fermarsi alla Chiusa e affrontare
la salita la mattina successiva. E sì, grazie, col senno di poi! Oramai
sono in ballo. Sono arrivato al termine della salita, grazie a Dio. Ho
impiegato circa 2 ore e un quarto!
C’è
un bar. Non riesco quasi a parlare e mi tremano le mani. Mi fanno
sedere. Sorseggio con lentezza una bibita fresca. Mi apparto per qualche
singhiozzo a secco. Mai fatto uno sforzo del genere nella mia vita. NÉ
MAI SARÒ IN GRADO DI FARNE. NÉ SPERO DI DOVERNE FARE. MAI PIÙ!
La
Sacra è a 800 metri. Ancora una salitella e qualche gradino. Sì,
possono ospitarmi nella piccola foresteria in cui c’è la cucina ma
niente da mangiare. Vado al bar all’ingresso della Sacra, un paio di
panini e la cena è servita. Nella piccola foresteria c’è un lettino
pieghevole, il bagno e una cucina che non mi serve. Domani visiterò il
santuario. Mi riposo a fatica. Bella giornata oggi!
NOTE TECNICHETappa:
- Numero: 37
- Giorno: sabato 21 luglio 2012
- Partenza: Abbazia di Novalesa, Frazione San Pietro, 10050 Novalesa (TO)
- Arrivo: Chiusa di San Michele, Torino
- Pernottamento: Chiusa di San Michele, Torino
Distanza:
- 32 km percorsi oggi
- 1096 km percorsi dall'inizio del cammino
- 1316,3 km mancanti per concludere il cammino
ENGLISH VERSION
NEVERMORE
I
wake up at 5:30 a.m., I use only 15 minutes for the regarding office
and I have a fast breakfast. There are the "praises" at 7.00 a.m. 7:30
mass. I greet father Joseph that tells me to go toward Susa. I depart
and I think about putting in operation the solar energy charger for the
mobile phone. I place it on the knapsack, I connect the mobile phone
with the lead and I check that all it’s working. I put on also the
variant glasses so I don't have to stop anymore. I take off the knapsack
again and, not thinking about the lead that goes from the mobile phone
to the charger, I tear off the lead that is divided into two parts now. I
try to fix the damage. I don't succeed in this! I hope to find another
lead at Susa. Meanwhile I pass in front of so many manors: no flowers,
no grass trimmed perfectly, no floral compositions at the entry of the
villages. The changing is sad! What a pity! I enter in Susa and I find
the lead at the fourth attempt, with the help of Riccardo, a native, in
an opened shop because the owner had forgotten a thing. On Saturdays
it’s closed. Kindly he sells me the lead and escapes away. But I have
one’s doubt about this: "and if it doesn't work?” I stop, I try and it
doesn't Work! I pass through other villages but without success. Finally
I find a shop that sells me the correct lead. I test it, it’s ok. How
much is it? 10 Euro. Holy crap, I have only 5 Euro in the wallet. I take
off the knapsack and I go to the ATM. I return soon. The village is
long and the bank is on the other side of it. I run because it is 1:00
p.m. I return in time. What a stress! But that lead is important because
it serves for connecting the phone mobile to the tablet and to unload
the photos.
I
reach Chiusa di San Michele. I made the 30 km racing as a crazy person.
I am hungry! I enter in a cafe / restaurant "Buondì caffè" in Chiusa di
San Michele. The complete lunch is at 9 euro. Ok. Somewhat distrat, but
at that price I can try. Fusilli all’arrabbiata. Excellent and
abundant! Cutlet with peas. Excellent and abundant! It’s enough!
Morgana, the owner of the place, convinces me to eat at least a banana
that serves against the cramps. I take a coffee and I greet Morgana’s
mother, a good native cook from the Basilicata, and then I try to go
toward the Sacra. But it’s better if I rest a little.
Half
an hour is enough. I start the dirt road for reaching the “Sacra”. I
make a slope with a gradient of 30% and the road continues to have the
same gradient. A hour and half is the anticipated time. I stop a lot of
times, I rest, I drink, I restart and then I stop again. I can’t take it
anymore. The gradient doesn't decrease. I try with a pray to the
Madonna, St. Michael and San Francis. I hope that they help me.
I
continue hardly stumbling, losing the balance, stopping to breathe,
turning and looking back at the descent (maybe it’s a dream). It was
better perhaps to stay at the Chiusa and to face the slope next morning.
It’s easy to speak in retrospect! But I’m involved now. I arrived at
the end of the slope, thank goodness!
There
is a cafe. I don't succeed in speaking and my hands treble. I sit down.
I drink a fresh drink slowly. I never made such a great effort in my
life and never I will made other of them. NEVERMORE!
The
Sacra is to 800 meters. There is a slope again. Yes, they can play host
me in the small guesthouse, where there is the kitchen but there is
nothing to eat. I go to the cafe at the entry of the Sacra, I take a
pair of sandwiches and this is my supper. In the small guesthouse there
are a camp bed, the bath and a kitchen. Tomorrow I will visit the
sanctuary. I rest finally. It was a beautiful, really!
TECHNICAL NOTESStage:
- Number: 37
- Day: Saturday July 21st 2012
- Departure: Abbey of Novalesa, Fraction St. Pietro, 10050 Novalesas (TO)
- Arrival: Chiusa di St. Michele, Turin
- Overnight stay: Chiusa di St. Michele, Turin
Distance:
- 32 km crossed today
- 1096 km crossed by the beginning of the path
- 1316,3 missing km to conclude the path
Tappa 36: Laslebourg - Abbazia di Novalesa
Arrivo in Italia
Parto alle 07:00 da Lanslebourg sapendo che devo salire. Metto i sandali per qualche chilometro e poi cambio calzatura. La
giornata appare incerta. Per 10 km si sale costantemente, senza
strappi. La strada nazionale è poco trafficata. Alle 10:30 sono in cima e
la coscia non mi ha fatto male. Ma allora si tratta di scarponi o
meglio di ammortizzazione del passo?
Domani
chiamo Vilma. Sono al lago del Moncenisio, ancora in territorio
francese. Questa terra meravigliosa è passata alla Francia nel 1945
quale indennizzo di guerra (seconda guerra mondiale). Quanti buoni
affari hanno fatto i nostri governanti nella storia! Comincio a scendere
in una strada asfaltata ampia con una serie di tornanti che sembra che
si tocchino per quanto sono stretti. Si ha l’impressione di stare sempre
allo stesso punto. Finalmente il confine! C’è ancora la sbarra e la
costruzione della dogana. Qui mi accorgo che avrei potuto fare una
scorciatoia che mi avrebbe fatto risparmiare almeno un paio di
chilometri. Comunque l’emozione di fare “un passo” e lasciare a
malincuore la Francia per essere in Italia è stata grande. La prima
parte del Cammino è effettivamente conclusa. Il tempo peggiora per la
presenza di nuvole basse e di un discreto vento freddo che mi fa gelare
gli alluci. Metto gli scarponi? Resistiamo! La strada ha più tornanti di
prima. Che noia! Finalmente arrivo al piano. Ho fatto 26 km: è ora di
riposare. Trovo uno spazio nel guardrail e mi distendo nell’erba.
Il
freddo è passato ed è subentrata l’afa. Azzanno un pezzo di pane con
uva passa, mirtilli e cioccolata che ho preso ieri sera a Lanslebourg e
mi accorgo che ho finito l’acqua. Dopo una ventina di minuti riprendo il
cammino con tanta sete. Appena due chilometri e leggo una freccia con
su scritto: “bar Cenisio”. Finalmente prenderò un caffè italiano. 15
minuti e scoppio a ridere. Bar Cenisio è il nome di un paese! Pazienza.
Ancora
qualche chilometro e incontro Elso, un ferroviere in pensione, ciclista
e camminatore di 64 anni. Lui abita sul posto ma deve scendere a
Novalesa. Andiamo insieme? Bene, però prendiamoci un bel caffè. A cento
metri c’è un bar e bevo un caffè caffè. Lo bevo chiudendo gli occhi! Ho
sempre gustato i sapori con la parte laterale-alta del palato. Io dico
che una cosa buona la si sente con le orecchie. Con quel caffè mi sono
leccato le orecchie.
Cominciamo
una discesa con una forte pendenza che termina dopo 8 km all’abbazia di
Novalesa. Ringrazio Elso con le ginocchia che fanno un rumore di
ferraglia arrugginita. Entro nell’abbazia e vengo accolto da una signora
addetta al piccolo museo. Quando sente che sono un pellegrino in marcia
per Monte Sant’Angelo mi chiede dei dati che servono per ricerche che
alcuni studenti stanno svolgendo. Poi chiama Padre Giuseppe. Si, è
possibile ospitarmi per una notte. Mi fa vedere la stanza (con bagno) e,
lasciato lo zaino, mi fa aggregare ad un trio di signore che stanno
iniziando una visita guidata. Anche se molto stanco e scricchiolante
conosco l’abbazia benedettina che risale al 700.
Ritorno da padre Giuseppe che mi da un foglietto.
05:30 – Sveglia05:45 – Ufficio delle letture06:30 – Colazione07:00 – Lodi07:30 – Santa Messa……………18:30 – Vespri19:00 – Lectio divina20:00 – Cena20:30 – Ricreazione21:00 – Compieta21:15 – Silenzio
Faccio appena in tempo per farmi una doccia, ecc.
18:30 – Vespri: nel coro della chiesa siamo in 10. Tutti gli altri sono monaci. Non sapevo cosa fossero i vespri, ne tantomeno una lectio divina. Riti coinvolgenti nell’ambiente idoneo.
La
cena si svolge come nei film ambientati nei conventi. Una voce
registrata parla in sottofondo di problemi religiosi e nessuno alza il
naso dal piatto. Tutto avviene in tempi prestabiliti e al suono della
campanella tutti in piedi a sparecchiare, lavare, asciugare ed a riporre
le stoviglie. Poi tutti nel chiostro per la ricreazione (aggiungerei
digestione) a parlare di cose futili e ridere di battute quasi
infantili. Poi ancora in chiesa e alla campanella delle 21 tutti zitti
verso le proprie camere.
Ho
partecipato a tutte le funzioni e per una serata ho fatto il
Benedettino. Un’esperienza eccezionale. Domani mattina sveglia alle
05:30. Per me è una cosa normale. Mi corico con la finestra aperta.
Piove, ma oltre al rumore soffice di una pioggia leggera c’è il silenzio
melodioso della notte!
I sassolini di oggi, venerdì 20 luglio 2012, sono per:
- Mario
- Renzo
- Antonio E.
- Carmela Accadia
- Emma
NOTE TECNICHETappa:
- Numero: 36
- Giorno: venerdì 20 luglio 2012
- Partenza: Les Champs, Laslebourg-Mont-Cenis
- Arrivo: Abbazia di Novalesa, Frazione San Pietro, 10050 Novalesa (TO)
- Pernottamento: Abbazia di Novalesa
Distanza:
- 36 km percorsi oggi
- 1064 km percorsi dall'inizio del cammino
- 1348,3 km mancanti per concludere il cammino
ENGLISH VERSION
I arrive in Italy
I depart at 07:00 a.m. from Lanslebourg and I must go up. I wear the sandals for some kilometer and then I change the shoes.
The
day is uncertain. For 10 km I constantly climb, without forcing. The
state highway is trafficked. At 10:30 a.m. I’m on the summit and the
thigh didn’t hurt me. So this means that are the shoes or is the slope?
Tomorrow
I’ll call Vilma. I’m on the lake of the Moncenisio, I’m still in
France. This wonderful country passed to France in 1945 as indemnify for
the second world war. How many good business have made our government
leaders in the history! I start to go down on an ample asphalted road
with a series of curves. I have the impression to be always in the same
point with this narrow curves. I finally see the border! There is still
the bar and the customs. Here I noticed that I would have been able to
take a shortcut for saving 2 kilometers. However the emotion to do "a
footstep" and to leave unwillingly France to be in Italy was great. The
first part of the Path is ended indeed. The weather get worse because
there are clouds and a slight cold wind; I feel cold at my feet. Do I
wear the boots? I hold on! The road has more curves than before. How
boring! Finally I arrive in the valley. I made 26 km: it is time to
rest. I find a space in the guardrail and I stretch on the grass.
The
cold live out and the sultriness arrived. I eat a piece of bread with
grape, blueberries and chocolate that I bought in Lanslebourg and I
notice that I ended the water last night. After twenty minutes I restart
to walk but I’m thirsty. After 2 kilometers I read an arrow with a
writing: "cafe Cenisio." I will take an Italian coffee finally. 15
minutes later I begin to laugh. Cafe Cenisio is the name of a Village!
Patience.
Not
many kilometers and I meet Elso, a 64 years-old retired railroader,
bicyclist and walker. He lives here but he must go to Novalesa. Do we go
together? Yes, however we take a beautiful coffee. There is a cafe at
one hundred meters and I drink a true coffee. I drink it closing my
eyes! I have always tasted the aromas with the high part of the palate. I
say that you taste a good food with the ears. I licked my ears with
that coffees.
We
start a descent that finishes to the abbey of Novalesa after 8 km. I
thank Elso. I enter into the abbey and a lady assigned to the small
museum welcomes me. When she hears that I am a pilgrim on route to Monte
Sant'Angelo she asks me some data useful to some students for their
researches. Then she calls Father Joseph. They host me for a night. She
shows me the room (with bath) and, once that I take off the knapsack,
joins me to three ladies that are beginning a guided tour. I visit the
Benedictine abbey that dates back the 700 even if I’m very tired.
I return to Father Joseph that gives men a piece of paper.
05:30. Wake up05:45. office of the readings06:30. breakfast07:00. praises07:30. Saint Mass……………18:30. Vespers19:00. Lectio divina20:00. supper20:30. recreation21:00. Compieta21:15. silence
I succeed in taking a shower, etc.
18:30.
Vespers: we are 10 in the choir of the church, all the other people are
monks. I didn't know what were the vespers or a lectio divina. They are
involving ceremony in the convenient place.
The
supper is like in the films about the convents. A recorded voice speaks
in the background about religious problems and nobody lifts the nose
from the dish. All of this happens in pre-arranged times and at the
sound of the bell all the people stand up to clear, to wash and to dry.
Then all of them goes in the internal courtward for the recreation (I
think it’s digestion) to speak about futile things and to laugh at
childhood jokes. Then they go again in the church and, at the bell of 21
p.m., all of them goes silently to their room.
I
participated in all of the services and I became a Benedictine during
an evening. It was an exceptional experience. Tomorrow I wake up at
05:30. It is a normal thing for me. I stretch in the bed with the opened
window. It rains, but in addition to the sweet noise of the rain there
is only the melodious silence of the night!
Today's pebbles, Friday July 20th 2012:
- Mario
- Renzo
- Antonio E.
- Carmela Accadia
- Emma
TECHNICAL NOTESStage:
- Number: 36
- Day: Friday July 20th 2012
- Departure: Les Champs, Laslebourg-Mont-Cenis
- Arrival: Abbey of Novalesa, Fraction St. Pietro, 10050 Novalesas (TO)
- Overnight stay: Abbey of Novalesa
Distanza:
- 36 km crossed today
- 1064 km crossed by the beginning of the path
- 1348,3 missing km to conclude the path
Tappa 35: Saint-Jean - Saint-André - Laslebourg
Parto
da Modane riposato e di buona lena. In tutto 25 chilometri. Tappa
breve. Dopo neanche un chilometro la coscia mi fa lanciare dei lamenti
non trattenibili. Appena in Italia devo correre ai ripari in qualche
modo. Rallento, faccio qualche esercizio poi riparto piano. Il paesaggio
è meraviglioso. Cerco di immaginarlo innevato! Mi viene da fotografare
tutto. Passo davanti ad una fortezza del XIX secolo. Magnifica! E penso a
quante cose belle i Savoia hanno abbandonato. Oltre al territorio anche
manufatti bellissimi. Qualche nome italiano viene fuori nelle attività
commerciali. Ieri a Modane ho mangiato gli spaghetti in un ristorante
che si chiama Pizzeria Pulcinella.
Era stracolmo di clienti e il personale era formato da una famiglia
italiana. Non ho chiesto di che città. Passo in una spianata e
finalmente posso toccare il fiume che, dopo un breve corso in piana si
reimmette in una gola inaccessibile. Mi tolgo lo zaino e lo inseguo fin
che posso. Poi diventa troppo pericoloso e ritorno indietro. Arrivo a
Laslebourg. Una serie di case addobbate con tanti fiori intorno alla
strada nazionale. Niente di che. Ma il niente, con tutto quelle montagne
intorno e con fiori dappertutto, diventa bello. Hai ragione, Renzo, i
francesi sono un grande popolo.
Dunque
è la mia ultima notte in Francia. È passato più di un mese e più di
mille chilometri. La prima parte del mio Cammino si conclude. Tempo di
valutazioni? No! Per fare valutazioni bisogna che passi un po’ di tempo.
Tutto questo lungo periodo deve maturare dentro di me. Il tutto
diventerà ricordo; cose a cui non ho dato importanza affioreranno alla
mente e assumeranno valori importanti e viceversa, mi pentirò di
qualcosa che ho fatto e avrei potuto fare in modo diverso e, piano
piano, affiorerà un mosaico alquanto diverso da quello che oggi ho nella
mente.
Il mio giudizio, per quanto possa contare, sulla Francia resterà però immutato: è una grande grande grande Nazione!
VIVA LA FRANCIA!
I sassolini di oggi, giovedì 19 luglio 2012, li dedico a:
- Juliette
- Laurent
- Clodine
- Joffrey
- Thierry
i francesi che porterò sempre nel mio cuore!
NOTE TECNICHETappa:
- Numero: 35
- Giorno: giovedì 19 luglio 2012
- Partenza: Saint-Jean-de-Maurienne (San Giovanni di Moriana)
- Arrivo: Le Villard, Saint-André
- Pernottamento: Les Champs, Laslebourg-Mont-Cenis
Distanza:
- 32 km percorsi oggi
- 999 km percorsi dall'inizio del cammino
- 1413,3 km mancanti per concludere il cammino
ENGLISH VERSION
I
depart from Modane fresh and full of energies. There are 25 kilometers
to do. It is a short stage. However the thigh hurts me after a
kilometer. When I will arrive in Italy I must do something for the leg. I
try with the stretching and then I leave again, slowly. The landscape
is wonderful. I try to imagine it with snow! I would to photograph
everything. I pass in front of a fortress of the XIX century. It’s
magnificent! And I think about how many beautiful things the Savoias
abandoned. Also the artifacts are very beautiful in addition to the
territory. I start to see shops with Italian name. Yesterday at Modane I
ate spaghetti in a restaurant that called Pizzeria Pulcinella. It was
full of clients and the staff was composed by an Italian family. I
didn’t ask from what city they are. I pass in an open space and I can
finally touch the river that, after few meters, flows in an inaccessible
throat. I remove the knapsack and I follow until when it’s possible.
Then it becomes too much dangerous and I return back. I reach
Laslebourg. It’s s series of houses decorated with so many flowers
around the state highway. It’s nothing special. But it becomes beautiful
with all those mountains around and with flowers everywhere. You were
right, Renzo, French are a great people.
Therefore, this is my last night in France. It’s passed more than one month and more than thousand kilometers. The first part of my Path is ended. Is it the time for evaluations? No! it needs time to make evaluations. This whole long period must mature inside of me. All of this will become memory; things to which I didn’t give importance will return in my mind and they will have important values and vice versa, I will regret about something that I have done and that I would have been able to do in a different way, and, little by little, I will see a different picture from that one that I have in my mind today.
My judgment on France it will be, however, unchanged: It’s a great great great Nation!
France Forever!
Therefore, this is my last night in France. It’s passed more than one month and more than thousand kilometers. The first part of my Path is ended. Is it the time for evaluations? No! it needs time to make evaluations. This whole long period must mature inside of me. All of this will become memory; things to which I didn’t give importance will return in my mind and they will have important values and vice versa, I will regret about something that I have done and that I would have been able to do in a different way, and, little by little, I will see a different picture from that one that I have in my mind today.
My judgment on France it will be, however, unchanged: It’s a great great great Nation!
France Forever!
Today's pebbles, Thursday July 19th 2012,
- Juliette
- Laurent
- Clodine
- Joffrey
- Thierry
French people that will always be in my heart!
TECHNICAL NOTESStage:
- Number: 35
- Day: Thursday July 19th 2012
- Departure: Saint-Jean-de-Maurienne (St. Giovanni of Moriana)
- Arrival: Le Villard, Saint-André
- Overnight stay: Les Champs, Laslebourg-Mont-Cenis
Distance:
- 32 km crossed today
- 999 km crossed by the beginning of the path
- 1413,3 missing km to conclude the path
giovedì 14 luglio 2016
Tappa 34: Argentine - Saint-Jean-de-Maurienne
Temevo
questa tappa. Strada nazionale. Ho provato a prendere una strada
alternativa ma dopo mezzo chilometro mi sono trovato in un ex deposito
ferroviario. Non ho voluto azzardare ancora. Anche sassolini niente.
Come si fa a svolgere quello che per me è uno dei momenti più profondi
del percorso senza concentrazione? Diventerebbe un esercizio freddo e
meccanico. No, i miei sassolini sono sentiti nell’anima.
Sono dediche
fatte in particolari situazioni della tappa. Inoltre correvo il rischio
di rompere qualche parabrezza con tutto il traffico che c’era. La coscia
mi ha fatto male tanto. Ho notato che ieri calzavo i sandali che sono
molto ammortizzati essendo di gomma. Comincio a pensare che la durezza
dell’asfalto mi abbia provocato qualche danno. Comunque credo che la
giornata possa concludersi bene: ho trovato un buon hotel e la finestra
della mia camera dà sull’Arc e di fronte ho una montagna. Forse
riuscirò a rilassarmi stanotte. Domani è l’ultima tappa francese. E
oggi ho superato i 1000 km.
Mi sembra incredibile. Bravo Michele!
NOTE TECNICHETappa:
- Numero: 34
- Giorno: mercoledì 18 luglio 2012
- Partenza: Argentine
- Arrivo: Saint-Jean-de-Maurienne (San Giovanni di Moriana)
- Pernottamento: Modane
Distanza:
- 31 km percorsi oggi
- 967 km percorsi dall'inizio del cammino
- 1445,3 km mancanti per concludere il cammino
ENGLISH VERSION
I
was afraid about this stage. it is a state Highway. I tried to look for
an alternative road but after an half kilometer I was in an ex railway
deposit. I don’t want to risk yet. I haven’t pebbles. How can I live the
deepest moments of the Path without concentration? It would be a
detached and mechanic exercise. No, my pebbles come from my soul.
They
are dedications done in particular situations of the Stage. The thigh
hurt me so much. I noticed that yesterday I put on the rubber sandals
and therefore they are damped. I start to think that the asphalt
provoked to me some damage. However I believe that the day will end
well: I found a good hotel and the window of my room is near to the Arc
and to the front I see a mountain. I hope to succeed in resting well
tonight. Tomorrow is the last French stage. And today I overcame the
1000 km. It seems to me unbelievable. Good work Michele!
TECHNICAL NOTESStage:
- Number: 34
- Day: Wednesday July 18th2012
- Departure: Argentine
- Arrival: Saint-Jean-de-Maurienne (St. Giovanni of Moriana)
- Overnight stay: Modane
Distance:
- 31 km crossed today
- 967 km crossed by the beginning of the path
- 1445,3 missing km to conclude the path
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