martedì 3 maggio 2016

Tappa 16: Gien - Les Henrions

 

Tappa difficile. La più difficile.

Partenza piacevole e dopo 500 metri il percorso entra in un lungo campo in cui è stata appena tagliata l’erba. Non si sa, pertanto, cosa ci fosse sotto la superficie e, quindi, il piede poggia con sorpresa. Non solo, ma per poter fare il passo bisogna portare le ginocchia molto in alto. Provatelo a fare con uno zaino di 10 kg sulle spalle! È come fare un esercizio che non finisce mai in palestra. Dopo circa 1 km decido di attraversare il tratto che mi separa dalla statale. L’erba accatastata raggiunge i 70 cm di altezza e per aggiungere l’asfalto devo salire un terrapieno molto ripido.

Ma tutto va bene pur di smetterla con l’esercizio delle ginocchia al petto.
Dimenticavo: ovviamente l’erba era bagnata, sennò era troppo semplice! Dopo 3 km di strada molto pericolosa per mancanza di banchina, vedo di nuovo il sentiero della “Loire à vélo” e lo raggiungo con altre peripezie. Comincio a percorrerlo e dopo una cinquantina di passi vengo attaccato da miliardi di elicotteri nucleari che mi fanno nuovo nuovo: i Mosquitos. Comincio a muovere le braccia per togliermeli di torno. Stacco un ramo fronduto (si può dire fronduto? comunque con foglie) e lo ondeggio velocemente ottenendo qualche risultato. Nel frattempo, però, gli elicotteri avevano colpito provocando molti danni. Sono tutto un prurito. Orecchie, mani e le braccia sono bianche per i ponfi. Cerco di raggiungere nuovamente la statale e con questa arrivo a Châtillon. Cerco un hotel perché con tutte queste battaglie sono duramente colpito, ma non ancora affondato! Penso di prendere un antistaminico. Sono le 10:30. Non posso fermarmi dopo soli 20 km, anche se mi sembra di averne fatti 30. Decido di uscire da Châtillon e mi fermo al bar all’uscita dal paese perché ho la bottiglia dell’acqua vuota (75cl). La gentile barista dagli occhi tristi mi dice che posso andare a riempirla nel parco lì vicino. Resto senza parole. Conto fino a tre. Mi fa pena! Credo che nei suoi primi 25 anni abbia capito poco della vita. Le auguro di aver miglior profitto in seguito. Al parco c'è una fontana di ferro antica con una piccola ruota sopra. Basta farla girare e l’acqua esce. Fatto il pieno continuo fino a Beaulieu, da cui vi resoconto. Prendo un sentiero a sinistra dell’antico canale di fianco alla Loira. Non è “la Loira à vélo” per cui non è ben tenuto, c’è l'erba un po’ alta ma sono solo 7 km.

Una faticaccia sotto il sole che richiederebbe cappellino e occhiali. Ma chissà dove sono nello zaino!

Arrivo a Beaulieu. Il piccolo hotel è tipico dei libri di Simenon. Ok. È anche economico. Ma la ragione principale che mi convince ad entrare, è che non potrei fare dieci metri in più.

Per informazioni ai ciclisti della Loire à vélo do i riferimenti dell’hotel:

HOTEL RESTAURANT AUBERGE DE BEAULIEU
Place d’Armes 45630 Beaulieu-sur-Loire
Tel. 02 38 35 89 89

Buonanotte

Sassolini di giovedì 28 giugno 2012 dedicati a:
  • Maria Rosaria R.
  • Giulia
  • Lisa
  • Silvia
  • Federico Ce

 


English Version

Difficult stage. The most difficult.

A pleasant departure and after 500 meters the path goes into a long field in which the grass has just been cut. It’s unknown, therefore, what is under the surface and so the foot leans with surprise. Not only, but I have to bring very aloft the knees to walk. Try this with a knapsack of 10 kg on the shoulders! It is as to make an exercise in gym that never ends. After 1 km I decide to cross the stretch that separates me from the state highway. The collected grass reaches the 70 cm of height and I must climb a very steep embankment to reach the asphalt.

But everything is all right, if only the exercise of the knees to the breast would stop.

Oh, I nearly forgot: obviously the grass was wet, if not it was too much simple! After 3km of very dangerous street for the absence of the bench, I see again the path of the "Loire à vélo" and I reach it after other mishaps. I start to cross it and after fifty footsteps I am attached by million of nuclear helicopters: the Mosquitos. I start to shake my arms to remove them from my body. I break a vigorous branch (can it be said vigorous? however with leaves) and quickly I sway it getting some result. In the meantime, however, the helicopters had hit provoking many damages. I am all an itch. Ears, hands and arms are white for the wheals. I try to reach again the state highway and thanks to it I reach Châtillon. I look for an hotel because with all these battles I am harshly exhausted, but not sunk yet ! I think about taking an antihistaminic. It’s 10:30. I cannot stop after only 20 km, even if it seems to me to have done 30 of them. I decide to go out from Châtillon and I stop at the café, at the exit of the village, because the bottle of water (75cl) is empty. The kind barmaid, with sad eyes, tells me that I can go to fill the bottle at the park nearby. I remain without words. I count up to three. I feel sorry for her! I think that in her first 25 years of life she has understood a little about life. I wish her to have good profit in the next years. At the park there is an ancient iron fountain with a small wheel above. It’s enough to turn it and water goes out. I fill the bottle and I continue up to Beaulieu, from which I write this part of diary. I take a path to the left of the ancient canal next to the Loira. It is not "the Loira à vélo" and so it’s not well preserved, there is the grass that is a bit high but they are only 7 km.

It’s a so hard effort under the sun that a bonnet and glasses are needed. But who knows where they are in the knapsack!

I reach Beaulieu. The small hotel is typical of the Simenon’s books. Ok. It’s also economic. But the principal reason that convinces me to enter, is that I could not make ten meters more.

For information, I give the references of the hotel to the cyclists of the Loire à vélo:

HOTEL RESTAURANT AUBERGE DE BEAULIEU
Place d’Armes 45630 Beaulieu-sur-Loires
Tel. 02 38 35 89 89

Good night

Today's pebbles, June 26th 2012:
  • Maria Rosaria R.
  • Giulia
  • Lisa
  • Silvia
  • Federico Ce


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