martedì 24 maggio 2016

Tappa 19: La Charité sur Loire - Nevers


Verso Bernadette

Partenza ore 6. Piove. Tutti quelli che incontro mi dicono che sta piovendo così dal mese di aprile. Il percorso è piacevole per un tratto e poi preferisco tagliare verso la meta senza seguire la curva della Loira. La strada è pericolosa con curve senza banchina. La coscia mi fa male. Canto, parlo con gli animali (non preoccupatevi! Non rispondono!) che mi guardano perplessi. Prima una lepre e poi uno scoiattolo si affacciano sulla strada e poi scappano. Ci sono moltissimi campi di grano.

Sembra di stare in Daunia. Solo che qui non ancora mietono mentre da noi avranno già la farina. Sono quasi a Nevers. Smette di piovere. Ho dimenticato di dire che credo qui piova solo quando si inizia la tappa, non quando la si termina.

La periferia è molto lunga con una infinità di industrie. Passo sulla ferrovia e finalmente entro nel paese.

Entro in un bar: «pelleren?» (da che cosa l'avranno capito?). Albergo per pellegrini! E mi spiegano dov’è. Ci arrivo subito. Si chiama “Espase Bernadette!”. Sembra enorme. All’accettazione mi dicono: 26 € con petit dejuner. Ottimo. Primo etage con ascensore e mi mostrano una piccola camera con lavabo. I servizi in fondo. Va benissimo! Doccia e bucato. Ritrovare la camera è un problema, non siamo mica in un bosco! Sbaglio corridoio e mi trovo davanti una camera aperta con un piccolo baldacchino con una fotografia di alcuni lettini di un antico ospedale. Sulla porta c’è una scritta:

Infermeria S. Croce
Dove morì Santa Bernadette
16 aprile 1879


Bernadette Soubirou! Mi sembra incredibile! Un crocifisso alla parete e un altarino con un vaso di fiori.

Dove sono era un ospedale e qui ha prestato la sua opera Suor Bernarda (Bernadette) dopo i fatti di Lourdes e qui è morta. Uno dei film che mi ha sempre commosso è “Bernadette”. Ed io dormirò nello stesso stabile sullo stesso piano. Ma non è tutto, nel giardino c’è la cappella dove giace il corpo della santa. Mi ci reco subito e resto estasiato e felice di trovarmi lì.

Leggo che in tutte le riesumazioni eseguite il corpo è stato trovato sempre intatto ma, per legge ecclesiastica, hanno ricoperto con uno strato di cera il suo viso e le sue mani. Che posto incantevole!

I casi del Cammino! Sono emozionato. Riposo pochi minuti prima di uscire a fare quattro passi senza zaino. Il paese è carino, una bella cattedrale dedicata a San Cyr, un palazzo ducale e la chiesa di S. Etienne che fu costruita dai monaci di Cluny (Renzo sarà contento di tutte le foto che gli darò al mio rientro). Riposo con sacchetto di ghiaccio sulla coscia e pomata sulla bellissima abrasione verso l’inguine. Credo che questo problema alla coscia sia nato nell’ultimo riposo di Gien. Non credo che una giornata di sosta faccia bene. Forse si potrebbe camminare per una decina di km soltanto avvicinandosi alla meta della tappa successiva. Devo riflettere e verificare questa asserzione. Fra poco si cena e dopo ci sarà la finale degli europei di calcio. Qui c’è una bella sala televisione. La cena fa capire lo spirito di questo posto: probabilmente siamo pochi ospiti visto che è domenica sera e i visitatori sono andati via. Ci sono due tavoli con quattro posti apparecchiati e un biglietto su ogni tavolo che dice: sul frigo ci sono due pietanze, nel frigo c’è l'insalata e i formaggi e la frutta è sul tavolo. Buon appetito e dopo sparecchia. Sono stato fortunato di aver incontrato questo posto. Vado a vedere la partita.

I sassolini di oggi, domenica 1 luglio 2012, sono per:
  • Vilma
  • Michela
  • Gianna
  • Ottorino
  • Giuseppe Pittore


 


ENGLISH VERSION


Toward Bernadette 

I leave at 6 a.m. It rains. All people that I’m meeting tell me that it is raining in this way from April. The path is pleasant for a stretch but then I prefer to cut toward the destination without following the curve of the Loira. The road is dangerous with curves without bench. My thigh hurts. I sing, I talk to the animals (don’t worry! They don't answer!) that look at me perplexed. Before a hare and then a squirrel come out on the road and then escape. There are a lot of cornfields.

It seems to be in Daunia. Except that here they don’t reap yet while in Daunia they are getting the flour already. I’m almost in Nevers. It stops raining. I forgot to say that I think that here it rains only when the stage begin, not when it finishes.

The outskirts is very long with an infinity of industries. I pass on the railroad and finally I enter in the village.

I go in a cafe: "pelleren?" (from what they understand this?). I’m looking for the Hotel for the pilgrims! And they explain to me where it is. I go there immediately. Its name is "Espase Bernadette!". It seems enormous. At the reception they tell me: 26 € with petit dejeuner. Excellent. I go up to the first etage with the elevator and they show me a small room with sink. The toilet is at the bottom. It’s ok! Shower and laundry. To find again the room is a problem, we are not at all in a wood! I mistake the corridor and I arrive in front of a room open with a small canopy with a photo of some beds of an ancient hospital. On the door there is an inscription: "Infirmary S. Cross. where Saint Bernadette died. April 16th 1879."

Bernadette Soubirou! It seems to me unbelievable! A crucifix on the wall and an altar with a vase of flowers.

This was a hospital and here sister Bernadette lended her support after the events of Lourdes and here she died. One of the films that always moved me was "Bernadette." And I will sleep in the same stable in the same floor. But it’s not enough, in the garden there is the chapel where the body of the Saint lies. I immediately go there and I’m delighted and happy to be there.

I read that, in all the performed exhumations, the body has been found always intact but, for ecclesiastical law, they covered with a coat of wax layer her face and her hands. What an enchanting place!

The cases of the Path! I am excited. I rest a few minutes before going for a stroll without knapsack. The village is nice, there is a beautiful cathedral devoted to St. Cyr, a ducal palace and the church of S. Etienne that was built by the monks of Cluny (Renzo will be happy about all the photos that I will give him at my return). I rest with a bag of ice on the thigh and a ointment on the beautiful abrasion on the groin. I think that this problem at my thigh was born in the last rest of Gien. I don't think that one day of rest is a good idea. Maybe I could walk only for about 10 km approaching the destination of the next stage. I have to reflect and to verify this affirmation. Soon I have dinner and there will be the ending of the Europeans of football later. There is a beautiful television room here. The dinner suggests the spirit of this place: probably we are few guests considering that it is Sunday evening and the visitors went away. There are two tables with four cover-charges and a ticket on every table that says: there are two dishes on the refrigerator, there are salad and cheese in the refrigerator and the fruit is on the table. Bon appetite and later they clear away. I was fortunate to have met this place. I go to see the match.

Today's pebbles, Sunday July 1st 2012:
  • Vilma
  • Michela
  • Gianna
  • Ottorino
  • Giuseppe Pittore

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