domenica 10 aprile 2016

Hospital del Cammino






L'Hospital del Cammino è situato presso l'ex Convento San Domenico, in Via Maria Regina a Troia.

La struttura offre 44 posti letto, letti a castello, bagni e docce funzionali con acqua calda e la possibilità di apporre il timbro sulla credenziale.

Inoltre la struttura ha accordi con vari esercenti nel campo della ristorazione in modo da fornire il "Menù del Pellegrino", un menù a prezzo abbordabile per un Pellegrino.

L'Hospital accetta un'offerta libera ed è dedicato interamente ai pellegrini.


I numeri da chiamare per prenotare un posto sono:

Michele: 3938917725
Antonello: 3801261158

Di seguito potete vedere alcune foto che meglio esprimono la bellezza di questo Hospitale.

Vi aspettiamo.


Presentazione Hospital del Cammino

 


La Cooperativa Sociale Start Up, da qualche anno, si sta occupando a vari livelli della costruzione della Via Francigena del Sud e del Cammino micaelico, i Cammini che hanno visto innumerevoli pellegrini muoversi attraverso  l’Europa avendo come meta Monte Sant’Angelo, Roma o la Terra Santa.

La città di Troia, in ogni periodo storico, è sempre stata uno snodo principale di questi Cammini.
Prendendo ad esempio il grande Cammino di Santiago, anche la Via Francigena dauna ha bisogno di essere infrastrutturata con punti di “accoglienza povera” per i suoi camminatori.

Ebbene, grazie alla concessione in comodato di alcuni locali dell’ex-convento di San Domenico da parte dell’Amministrazione comunale di Troia, la Start Up  ha ristrutturato detti locali realizzando una struttura di accoglienza povera che si chiama “Hospital del Cammino”.

Chiunque potrà fare sosta nell’Hospital utilizzando i letti a castello per riposare, i bagni e le docce per rinfrancarsi in un ambiente tranquillo e conoscere il luogo che li ospita e riprendere il proprio cammino la mattina successiva.

Un Pellegrino che viene ospitato è una grande ricchezza per chi lo ospita: si instaura, infatti, uno scambio interculturale che porterà del bene ad entrambi, soprattutto alle società di cui essi fanno parte.

Il progetto dell’Hospital del Cammino prevede una forza lavoro indispensabile per il suo funzionamento; è questo, come da Statuto, il fine ultimo che la Start Up si prefigge: dare lavoro a soggetti svantaggiati.

La struttura può accogliere fino a 44 pellegrini e offre, nell’ambiente bellissimo dell’ex convento di San Domenico, letti a castello con doghe in legno, materassi, coprimaterassi e cuscini tutti ignifughi e anallergici, bagni e docce appena ristrutturate.
 
Un cordiale saluto

venerdì 8 aprile 2016

Tappe 12 e 13: Châteaudun - Tournoisis - Orléans


NOTA: il presente articolo accorpa le tappe percorse da Michele sabato 23 e domenica 24 giugno 2012. Buona lettura.

È inutile che parlo della tappa del 23, un semplice spostamento con campi di grano e mais, zone commerciali e industriali e cavalcavia a non finire.

Parliamo di Orléans. L’impatto non è stato piacevole. Fino ad ora avevo fatto un bagno di paesini con piacevoli centri antichi e bei monumenti con il castello stupendo di Châteaudun. Entrare in una città con palazzoni a vari piani e strade trafficatissime è stato quasi come uscire da un’epoca passata per entrare nell’oggi. Mi ero aspettato una città antichissima e invece… Può darsi che sbaglio visto che ho girato soltanto per tre ore, ma, tramite l’ufficio per il turismo, ho fatto il circuito più succoso. La cattedrale è bellissima da qualsiasi parte la si guardi. L’interno, poi, toglie il fiato. Tutto parla di Santa Giovanna d’Arc (non capisco perché noi la chiamiamo “D'arco” visto che il suo cognome è “d'Arc”). Il grande arazzo che riempie tutto l’abside è una sua immagine. 

La piazza centrale si chiama “Place d’Arc”. Nella piazza di fianco, incastonata fra palazzi modernissimi, c'è il rifacimento della sua casa natale.

Poco distante scorre la Loira. Attendevo questo momento! È un fiume pieno di storia e di battaglie svoltesi sia nel medioevo con l’occupazione inglese e sia nel sanguinoso secolo che abbiamo da poco lasciato. Scorre dolcemente con delle rive basse, perlomeno in città. Ho faticato a trovate un hotel dal prezzo accettabile per le mie finanze. Non avendo trovato granché, ho deciso di non fare riposo domani ma proseguire e rilassarmi casomai martedì.

Avrete sicuramente capito, leggendo fra le righe, che sono deluso; in effetti avevo riposto in questa sosta molte aspettative. Nella preparazione del progetto mi sono riletto la storia della Pulzella di Orleans la cui figura, controversa sotto l’aspetto religioso, l'ha vista passare giudizi, condanne, valutazioni e rivalutazioni fino a giungere alla sua santificazione nei primi del 1900. Questa fanciulla, arsa viva (normalmente i condannati al rogo morivano pietosamente per le inalazioni del fumo della prima accensione del fuoco mentre per lei si volle intenzionalmente e simbolicamente bruciarne le carni) ha raggiunto la sua grandezza in soli 19 anni e ha sempre acceso gli animi e le fantasie degli adolescenti di tutti i tempi, anche i miei qualche anno fa. Mi aspettavo, pertanto, di trovare una città che avesse un’atmosfera particolare. Purtroppo non è stato così. Ma non ci pensiamo più di tanto. Domani comincia il mio cammino ondeggiante fra le anse della Loira.
Buonanotte. Mangio qualcosa e spero di fare sogni medievali.





 ENGLISH VERSION

NOTE: This article joins the stages crossed by Michele in Saturday 23rd and Sunday 24th June 2012. Good reading.

It is useless to speak about the stage of the 23rd, a simple movement trough cornfields, shopping precinct, industrial zones and overpasses as far as the eye can see.

Let’s talk about Orléans. The impact has not been pleasant. Until now I saw villages with pleasant ancient centers and beautiful monuments with the stupendous castle of Châteaudun. To enter in a city with big buildings and a lot of thoroughfares has been almost like going out from an epoch of the past for entering in this day and age. I expected an ancient city and instead... Maybe I was wrong given that I turned only for three hours, but, by means of the travel bureau, I made the best circuit. The cathedral is very beautiful in each of its part. The inside is awesome then. All speaks about Saint Joan of Arc (I don't understand because we call her "D’Arco" considering that her surname is "D’Arc"). The great tapestry that fills the whole apse is an image of her. The central square is called "Place d’Arc." In the neighboring square, set among ultramodern buildings, there is the remaking of her native house.

A little far the Loira flows. I waited for this moment! It is a river full of history and battles developed both in the Middle age with the English occupation and in the bloody century that we have just left. It flows softly with some low shores, at least in the city. I have had difficulty to find an hotel with acceptable price for my finances. I have found nothing so I decided not to take a rest tomorrow but to continue and to relax maybe on Tuesday.

You understood surely, reading among the lines, that I’m disappointed; in fact I had a lot of expectations in this standstill. In the preparation of the project I rereaded the history of the Maid of Orleans whose figure, controversial under the religious aspect, has seen her pass judgments, sentences, evaluations and revaluations up to reach her sanctification in the first part of the 1900. This young girl, burnt alive (the convicts to the fire normally died compassionately for the inhalations of the smoke of the first lighting of the fire while for her they wanted intentionally and symbolically to burn its meats) she reached her greatness just in 19 years and she has always turned on the minds and the imaginations of the teen-agers of every time, also of mine some years ago. I expected, therefore, to find a city that had a particular atmosphere. Unfortunately this is not the case. But we don't care. Tomorrow my path starts among the handles of the Loira.

Good night. I eat something and I hope to make medieval dreams.

Tappa 11: La Bazoche Gouet - Châteaudun

 

Tappa leggera? Mica tanto! 23km con tre docce nelle prime tre ore. Anche oggi il vento è forte e il paese di arrivo si vede da lontano perché è posto in alto. Il paesaggio è sempre brullo, anche se verde. Qualche campo di grano ingiallito e danneggiato da qualche grandinata che mi sono perso.

Arrivo verso le 13. Acquisto di qualcosa da mangiare in camera (baguette piccola, pomodori, scatoletta di tonno e una mela). Esce il sole ma tira sempre vento che diventa freddo quando il sole si nasconde.

Dopo un riposino mi metto in marcia: ufficio del turismo (funzionano perfettamente in tutti i paesi che ho visitato e con personale giovani). Mi danno una mappa da seguire su un libretto. È un circuito turistico della città in cui si viene condotti dalla scritta "cirquite turistique". Il castello: semplicemente fantastico. Leggo che è il meglio conservato nel territorio della Loira (il fiume che bagna Châteaudun è il Loir). Risalente al XII secolo è fra i più antichi. Lo vedo da vicino. Ancora più bello. Ci faccio un giro intorno e mi rilasso davvero (vi consiglio di vedere le foto che ho scattato). Continuo il tour turistico e mi delizio con monumenti molto belli, ben conservati e presentati ancora meglio.

Châteaudun ha origini celtiche. Infatti nella lingua celtica "dun" indicava un luogo in alto. Alla fine del V secolo Saint-Aventin compì il miracolo di salvare suo fratello dalla lebbra. Questo miracolo permise la cristianizzazione del territorio che seguiva il culto druidico. Ovviamente nella seconda guerra mondiale seguì in prima linea le varie vicende belliche fino alla liberazione dal giogo nazista nel ‘44. Certo mi fa un certo effetto pensare di percorrere territori così ricchi di storia e che mi hanno fatto sognare nei miei anni di adolescente sui banchi di scuola. Domenica arriverò a Orleans: già penso che vedrò per la prima volta nella mia vita la Loira e ne percorrerò il suo territorio per circa 250 chilometri, visiterò la città di Jeanne d'Arc che tanta letteratura ha interessato nei secoli. Questo è il Cammino: prendere cultura e trasportarla. Nei secoli passati il pellegrino portava le notizie riguardanti i luoghi da lui attraversati e della sua origine.

I sassolini di oggi, venerdì 22 giugno 2012:
  • Maria Rosaria
  • Marisa
  • Michelangelo
  • Lolli
  • Connie


  


 ENGLISH VERSION



Is it an easy stage? At all! 23km with three showers in the first three hours. Today the wind is strong also and the arrival to the village is seen from afar because it is set aloft. The landscape is always bare, even though there’s vegetation. I see some darkened and damaged cornfield by some hailstorm that I missed.

I arrive toward 1 p.m. I purchase something to eat in my room (small baguette, tomatoes, tin of tuna and an apple). The sun goes out but the wind is always strong and it becomes cold when the sun goes away.

After a rest I restart to walk: At the travel bureau (they perfectly work in all countries that I have visited and with young staff) they gives me a map to follow on a book. It is a tourist circuit of the city in which we are conducted by the writing "cirquite turistique".

The castle: It’s simply fantastic. I read that it is the best preserved castle in the territory of the Loira (the river that coasts Châteaudun is the Loir). The Castle dates at the XII century and it’s among the most ancient. I see it closely. It’s even more beautiful. I walk around it and I relax indeed (I recommend you to see the photos that I set off). I continue the tourist tour and I delight in very beautiful monuments, well preserved and presented better.

Châteaudun has Celtic origins. In fact in the Celtic language "dun" suggested an aloft place. At the end of the V century Saint-Aventin fulfilled the miracle to save his brother from the leprosy. This miracle allowed the Christianization of the territory that followed the cult “druidico”. Obviously in the second world war it followed in forefront the various war stories up to the liberation from the Nazi yoke in the 1944. It makes me a certain effect to think about so rich crossing territories in history and that made me dream during my years of teen-ager on the benches of school.

I will arrive to Orleans on Sunday: I already think that I will see for the first time in my life the Loira and I will cross its territory for around 250 kilometers, I will visit the city of “Jeanne D’Arc” that was interesting for a lot of literatures in the centuries. This is the Path: to take culture and to transport it. In the past centuries the pilgrim brought the news concerning the places crossed by him and of their origin.

Today's pebbles, Friday 22nd June 2012:
  • Maria Rosaria
  • Marisa
  • Michelangelo
  • Lolli
  • Connie
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Tappa 10: Nogent - La Bazoche Gouet


Quella del 21 è stata una lunghissima e noiosissima tappa di trasferimento. Si è alzato un forte vento. In Italia, nelle escursioni, ripetevo sempre che il vento spazza il cielo. Qui cambia le nuvole: via quelle che si sono alleggerite e avanti le prossime. La tappa è durata circa 14 ore e il lavare e pulirsi mi ha preso il resto del tempo. Ho sentito Antonello con Skipe. Sono contento.

I sassolini di oggi, giovedì 21 giugno 2012 sono stati:
  • milena
  • gianni
  • thomas
  • claire
  • pasquale


 English Version




The stage of 21st has been a long and boring stage of transfer. The wind has increased a lot. In Italy, in the excursions, I always repeated that the wind cleans the sky. Here it changes the clouds: the old ones go away and the new ones are coming. The stage lasted around 14 hours and I used the rest of the time washing and cleaning myself. I saw Antonello by Skype. I am happy.

Today's pebbles, Thursday June 21st 2012:
  • Milena
  • Gianni
  • Thomas
  • Claire
  • Pasquale

giovedì 7 aprile 2016

Guida della Via Francigena in Spagnolo, Italiano e Inglese

Cari amici,
vi comunichiamo che la Guida della Via Francigena Nel Sud in spagnolo è finalmente disponibile per il download.

Per scaricarla basta cliccare il seguente link: DOWNLOAD GUIDA IN SPAGNOLO




Per le versioni in Italiano e in Inglese cliccate i seguenti link:


 



















 












BUON CAMMINO A TUTTI 

mercoledì 6 aprile 2016

Tappa 9: Mamers - Nogent




 


Mi avvio verso Nogent. Strada diritta come un fuso ma con continui saliscendi che spezzano il fiato. 35 km che mi fanno arrivare spossato. L’unica cosa che posso fare è cercare da dormire, una doccia, mangiare e buonanotte.

Sono molto provato. Sono partito con comodo alle 6 e sono arrivato alle 18. Trovo un piccolo hotel, mi doccio e esco subito. Senza zaino sembra di camminare a due metri da terra. Non si può arrivare in una bella cittadina e non vedere il minimo. Nogent-le-Rotrou è graziosa con un bel castello che mi costa fatica vedere perché è in alto. La visita è veloce. Torno in hotel.

I sassolini di oggi, mercoledì 20 giugno 2012 sono:
  • Martina
  • Giulio
  • Zio Tonino
  • Zia Lucia
  • Filomena








 ENGLISH VERSION

I set forth toward Nogent. The road is straight like a spindle but it is also all ups and downs that breaks the breath. 35 km that make me arrive exhausted. The only thing that I can do is to look for sleeping, for a shower, for eating and then good night.

I am very tired. I have departed at leisure at 6 o'clock and I have arrived at the 18th.

I find a small hotel, I take a shower and I immediately go out. Without knapsack it seems to walk on two meters from the earth. We cannot arrive in a beautiful town and not to visit it. Nogent-le-Rotrou it is attractive with a beautiful castle that it’s hard to visit because it is aloft. The visit is fast. I return at the hotel.

Today's pebbles, Wednesday June 20th 2012:
  • Martina
  • Giulio
  • Zio Tonino
  • Zia Lucia
  • Filomena

Tappa 8: Alençon - Mamers

 

Finalmente non piove, cielo coperto ma non piove ed è salita la temperatura. Sono tentato di togliermi la camicia e restare in maglia intima. Il paesaggio è piatto con una lunga uscita da Alençon con zone industriali per parecchi chilometri. In effetti la lunga piana è interrotta da un po’ di verde che porta alla zona industriale di Mamers. Una bella sorpresa è stata il centro del paese. Mamers ha avuto la sua importanza sia nella rivoluzione francese e sia nella prima e seconda guerra mondiale.

Con i vestiti asciutti posso dormire da pellegrino; infatti stasera mi devo presentare nella canonica dell'antica chiesa di Notre Dame. Padre Mamel mi farà dormire da qualche parte. Non so dove perché devo ritornare alle 21:30 e sono solo le 16:00. Mi butterò a riposare intanto dove trovo. Ecco, nella piazza centrale (Place Carnot) c'è un bella struttura antica di mercato coperto con tre panchine in legno. Mi stendo sulla laterale. 

La temperatura è buona, stringo il borsello che non si sa mai. Mi assopisco e mi sveglio di soprassalto perché al mio fianco c'è un povero disgraziato ubriaco che mi sta raccontando animatamente qualcosa sotto lo sguardo fra il pietoso, lo schifato e l'irritato di alcuni avventori di un bar con tavolini all'aperto. Bene, questa mi mancava, passare per alcolista! Mi alzo con calma e dignità e mi avvio verso... a prescindere. 

Non so quali sono stati i commenti ma voglio evitare che si venga a sapere in Europa che un pellegrino italiano si è sbronzato a Mamers. Cammino per la cittadina, leggo targhe e ammiro portali. Sono davanti al teatro comunale. Il portone di ingresso è aperto e all'interno c'è una grande banchettata che mi fa ricordare quella del 18 scorso con la fatina travestita da vecchina che mi ha dato la fettona di gattò. Faccio per entrare ma questa volta appare l'orco nei panni di un cinquantenne energumeno che con modi sbrigativi mi mette alla porta. Che qualcuno mi abbia visto sulla panchina? Vabbè non è cosa. Me ne torno davanti alla chiesa di Notre Dame. Qui al massimo mi allungheranno qualche monetina! Arrivano fra dormiveglia e pensieri senza senso le 21:30. Di padre Mamel nemmeno l'ombra. 

Alle 22:00 si apre la porta della canonica ed esce un quarantenne di colore che mi chiede cosa faccio lì. Mi sa che la giornata non è finita, penso. Gli spiego dell'incontro con padre Mamel. Mi dice di attendere. Scoraggiato, spero che l'ubriaco del pomeriggio non mi abbia preso il posto. Esce di nuovo e mi dice di seguirlo. Attraverso il giardino ci dirigiamo verso una vecchia ma dignitosa costruzione a due piani. Riprendo a sperare. 

Entriamo in una grande sala/deposito improvvisato e il mio nuovo anfitrione mi va vedere un vecchio divano a tre posti di epoca inqualificabile con due coperte sul tavolo di fianco. Apre una porta e mi mostra un "cesso" poi ne apre un'altra dicendo "douche" ma si corregge, un altro cesso. Di fianco c'è la cucina! Mi augura la buona notte stringendomi la mano e va via. Non ho notato alcun sogghigno sul suo viso ma mi pare di stare in un vecchio film dell'orrore in cui si apre la porticina segreta e… 

Penso: sono in una vecchia casa, la porta non è chiusa a chiave, che devo fare? Bene, organizziamoci. Ho il sacco a pelo, ho la mia federa che riempirò coi vestiti per abbozzare un cuscino, metto una sedia in contrasto con la porta (così l'ubriaco non entra) e mi laverò a pezzi in cucina. Tutto sommato meglio le patate dell'epatite (voglio proprio vedere come Tania e Antonello traducono questa frase in inglese!). Cerco di dormire e forse ci riesco, ma alle tre vengo svegliato da un temporale tremendo. Meno male che non l'ho beccato durante la tappa. Ma piano piano devo essermi riaddormentato perché non ricordo altro per la nottata. Meglio così.

Sassolini di oggi martedì 19 giugno 2012 sono stati:
  • Carmela Accadia
  • Pino Ascoli+
  • Emilia
  • Lino
  • Lina



  





ENGLISH VERSION



It isn’t raining finally, the sky is lowering but it isn’t raining and the temperature has raised. I’m tempted to get away the shirt and to stay in undershirt. The landscape is flat with a long exit from Alençon with industrial zones for a lot of kilometers. The long plain is interrupted by some vegetation that leads to the industrial zone of Mamers. The city center was a beautiful surprise. Mamers has had important both in the French revolution and in the first and second world war.

With dry clothes I can sleep like a pilgrim; in fact tonight I must introduce myself in the parsonage of the ancient church of Notre Dame. Father Mamel will make me sleep somewhere. I don't know where because I must return at 9:30 p.m. and now is 4:00 p.m. yet.
Meanwhile I’m resting somewhere at random. Here it is, in the central plaza (Place Carnot) there is a beautiful ancient structure of covered market with three wooden benches. I reach out on the side one. The temperature is good, I tighten my shoulder bag, just in case. I fall asleep and then suddenly I wake up because to my side there is a drunk unfortunate poor man who is telling me something vividly under the half-compassionate, half-disgusted and half- irritated eyes of some customers of a cafe with seating outside.
Well, that’s all we need it, to seem an alcoholic! I get up with calm and dignity and I go away in direction of... bah, I don’t care. I don't know which the comments have been but I want to avoid that it is known in Europe that an Italian pilgrim got drunk in Mamers.
I walk in the town, I read plaques and I admire portals. Now I’m in front of the town theater. The foyer is open and inside there is a great banquet that remembers me that one of 18th june with the fairy woman in disguise like an old woman that gave me the big peace of “gateau”. I try to go in but this time the ogre appears into the shoes of a wild fifty-year-old person and with rough manners he shows me the door.
I ask to myself if somebody notice me on the bench before. Who cares, it’s not important. I return in front of Notre Dame. At the most they will give me some money here! Finally it’s 9:30 p.m but there’s no trace of Father Mamel. At 10:00 p.m. a black forty-year-old person opens the door of the parsonage and comes out asking me what I’m doing here. I think that this day is not over yet.
I explain him about the meeting with father Mamel. He says me to wait. I’m discouraged and I hope that the drunk homless of the afternoon didn’t take my place in the square. The black man goes out again and says me to follow him. We go, through the garden, in direction of an old but dignified construction with two floors. I start to hope. We enter in a great room / deposit and my new friend shows me an old triple couch surely belonging to a disgraceful epoch with two blankets on a table near it.
He opens a door and shows me a "latrine", then he opens another one and he says "douche" but then he rectify, it’s another latrine. On the other side there is the kitchen! He wishes me a good night shaking my hand and goes away. I didn’t notice any sneer on his face but it seems to me to be in an old horror film in which a secret little door opens and then… 

I think now: we are in an old home, the door isn’t locked, what should I do? Well, let's organize. I have the sleeping bag, I have my pillowcase that I will fill with the clothes to create a pillow, I put a chair in contrast with the door (in this way the homeless should not enter) and I will wash myself in the kitchen.
After all potatoes are better than “he…patitis” (I really want to see how do Tania and Antonello translate this sentence in English!). I try to sleep and perhaps I succeed now, but at three o'clock a.m. I am waken up by an awful storm. Good thing that I didn’t find it during the stage. But little by little I must have fallen asleep again because I don't remember anything else of the night. It’s better this way.

Today pebbles (Tuesday June 19th 2012):
  • Carmela Accadia
  • Pino Ascoli+
  • Emilia
  • Lino
  • Lina

Tappa 7: Carrouges - Alencon



 Ore 6 pullman per Carrouges e di qui riprendere il Cammino interrotto per la pausa di riposo. Intanto i miei indumenti di cambio sono stesi in camera a Alencon, dove dovrei arrivare per le 13 e lo zaino è leggero in quanto ho portato solo l'indispensabile per la tappa.

Arrivo a Carrouges alle 7. Per strada ha piovuto e qui c'è anche nebbia e fa freddo (esce la nuvoletta di vapore quando espiro con la bocca aperta).

Leggo un segnale che indica il castello. In attesa di fare colazione vediamoci il castello. Dopo un bel sentiero di circa 800 metri intravedo la sagoma del maniero nella nebbia. Non siamo in Transilvania. Più mi avvicino e più si delinea un bel castello con delle basse mura intorno. È il corpo di guardia del castello che è all'interno. Non male. Ritorno nel paese e chiedo al panificio, che intanto ha aperto, a che ora aprono i due bar della piazza: alle 9. Troppo tardi. Mangerò qualcosa per strada. Mi metto il mio solito poncho perché nel frattempo ha ripreso a piovere (guarda la mia foto che ho fatto davanti ad uno specchio per strada).

Oggi dovrei attraversare finalmente un sentiero nella foresta. Intravedo la foresta immersa nella nebbia. Comunque il cambiamento di percorso mi alletta. Con passo regolare mi accorgo che forse ho legato gli scarponi troppo stretti. Li allento ma cammino ancora male. Faccio una sosta di 5 minuti. Riprendo ma non va. Cammino a fatica. Respiro a bocca aperta. Ancora una sosta. Cerco di fare il punto della situazione: non capisco cosa non va: lo zaino è leggero, piove come nei giorni precedenti eppure non riesco a camminare bene. 

Cerco di pensare ad altro e intanto prendo una piacevole stradina asfaltata che entra nella "forete". Dopo un paio di km mi trovo davanti a un cancello oltre il quale dovrebbe iniziare il percorso sentieristico. È fradicio d'acqua con una gran pozza iniziale. Che fare? Non conosco il posto e decido di tornare indietro. Mi fa male la coscia sinistra e avverto un dolore che prende la natica e si irradia nella gamba. Nervo sciatico? può darsi, con tutta questa umidità che dura da 8 giorni. Sosta e qualche esercizio di “streccing”. Riprendo ma con fatica sempre maggiore. Sono le 11 e sto camminando da 4 ore circa. La tappa è di circa 25 km, qualcuno perso per castello e foresta, ne dovrebbero mancare una dozzina che si possono fare in 3 ore. Aumentiamo il ritmo. Niente, non va. Mi fa male anche l'altra gamba.

Da buon camminatore esperto, capisco che "non è giornata"! Per oggi mi devo arrendere all'evidenza. Sono fortunato! La fermata di autobus. Il prossimo alle 12. Quanto inciderà questa decisione sul Cammino totale! Un neo che non si cancella! Puoi anche non raccontare la cosa, tanto chi glielo dice agli altri? Sei tu solo! Ma il problema è che non sei solo. C'è la tua coscienza! E chi glielo dice a quella di tacere? Comunque il dato di fatto è che per oggi non posso continuare, punto. Finalmente arrivano le 12. L'attesa mi è stata alleviata da due cavalli che giocavano fra di loro nel recinto di fianco la fermata. 12:10 e il pullman non si vede. Ma ho letto bene? Controllo: proprio le 12. Ma cos'è quell'ME scritto in piccolissimo sopra l'orario? Porc......., passa il mercoledì a quell'ora! Oggi è lunedì e passa alle 18. Posso mettermi a piangere, tanto chi mi vede? Dopo un tentativo, subito abortito, decido che mi devo muovere.

Gambe in spalla e arranchiamo, al limite strisciamo, ma devo procedere. Primo paesino con pochissime casette e neanche un'anima viva. Secondo paesino: vedo un edificio basso con luci accese. Mi avvicino e sento della musica. Entro in una grande sala con dei tavoli imbanditi e tanti vecchietti intorno ad essi che fanno festa mentre tre coppie ballano alla musica di un fisarmonicista. Uno di questi mi viene incontro, mi invita a sedermi con loro e, dopo aver capito che non capisco niente di quello che dice perché non sono francese, arriva a miti consigli rallentando le parole e inserendo dei gesti sicuramente derivanti da sue pregresse esperienze italiane. Mi fa capire che stanno festeggiando tre ottuagenari e si sono riuniti tutti gli anziani del circondario. Una brava vecchietta che rivedrò nei miei sogni mi mette davanti un piatto di carta con un pezzo di torta con crema e frutta che supera sicuramente il mezzo chilo. Gattò, mi dice indicando il dolce. Ma chi se ne frega, penso, l'importante è che si mangi!

Mi sfiora soltanto il pensiero che non mangio da ieri sera e che proprio la mancanza di zuccheri potrebbe avermi causato i problemi mattutini. Cercando di mantenere un minimo di decenza, anche perché rappresento l'Italia in quel consesso, attacco a mangiare: sarà la fame ma la torta è deliziosa e termina in pochissimi bocconi. Accettando anche un bicchierino di spumante lascio la sala fra applausi per il mio essere pellegrino.

Riprendo a camminare, va meglio. Finalmente il cartello di Alencon. Ho circa 4 ore di ritardo sulla tabella di marcia che mi ero dato. Cerco l'hotel, sbaglio strada, chiedo indicazioni per la piazza della stazione dove è situato e, entro nella camera dove il misero letto di ieri mi pare una piazza d'armi.

Scusatemi se aggiungo un ricordo personale. All'inizio della mia attività di trekker mi capitò un fatto buffo: al termine di una escursione abbastanza lunga intorno a Monte Calvo e Monte Castellana, nel Gargano, incontro una ragazza, Enza, di circa un metro e ottanta, alla sua prima esperienza di trekking. Chiedendole una sua considerazione su questa sua prima uscita, con un'espressione di dolore sul viso ed un filo di voce quasi fosse l'ultimo, rispose: «m' sent' nu poc' sfracanata» (traduzione dal dialetto foggiano in italiano: "mi sento leggermente fracassata").
Ora capisco cosa ha voluto dire.
Ma domani è un altro giorno!
PS: sono contento che il bus non è passato.

I sassolini di lunedì 18 giugno 2012:
  • mamma Liberina
  • Francesco
  • Giuseppe
  • Carlotta
  • Alessandra

 




ENGLISH VERSION


It’s 6 a.m., I take the bus for Carrouges and I resume the Path, which I interrupted to rest. Meanwhile my spare clothes are hanging in my room to Alencon, where I should arrive at 1 p.m. and the knapsack is light because I brought only the necessary for the stage.

I reach Carrouges at 7 a.m. It was raining along the street and here is also foggy and cold (when I breathe a cloudlet appears from my mouth). I read a traffic signal that indicates the castle. Waiting for breakfast we see the castle. After a nice path of around 800 meters I glimpse the castle in the fog. We are not in Transylvania.

The more I approach it, the more I glimpse a beautiful castle with some low walls all around. I see also the guard house of the castle which is inside. Not bad. I return to the village and I ask to the bakery, that meanwhile it was opening, when the two cafes of the square open: at 9 a.m. Too late. I will eat something walking. I wear my usual poncho because in the meantime it restarted raining (look at the photo that I took in front of a mirror along the street).

Today I should finally cross a path in the forest. I glimpse the forest in the fog. However the change of direction attract me. With a regular footstep I realize that perhaps I tied my boots too narrow. I loosen them but I still walk badly. I take a rest of 5 minutes. I restart but there’s something wrong. I walk with difficulty. I breathe with my open mouth. I take a rest again. I try to make the point of the situation: I don't understand what is wrong: the knapsack is light, it rains as in the preceding days but I don't succeed in walking well yet. I try to think to other things and meanwhile I take an asphalted pleasant street that enters in the "forete." 

After a pair of km I am in front of a gate beyond which the path should begin. It is soaking with a big puddle at the beginning. What can I do? I don't know the place and I decide to go back. My left thigh hurts and I feel a pain that extends from the buttock up to the leg. Is it the sciatic nerve? It may be because there is this damp that has been lasting for 8 days. I take a rest and I make some stretching exercises. I restart but with great effort. It’s 11 a.m. and I have been walking for about 4 hours. The stage is of around 25 km, I lost some kilometers to see the castle and the forest, It should miss a dozen that can be done in 3 hours. I increase the rhythm. Nothing, there’s something wrong. The other leg hurts, too.

As a good experienced walker, I understand that "It’s just not my day!" .Today I have to surrender. I am lucky! I reach the bus stop. The next is at 12 a.m. How much will this decision weigh on the total Path! A defect that we can’t delete!
I could also not tell about this defect, who might tell it to the others anyway? I am alone! But the problem is that I am not really alone. There is also my conscience! And who says to it to keep silent? However It’s clear that I cannot continue today, that’s it. It’s 12 a.m. finally. The waiting was pleasant thanks to two horses that played with each other in the enclosure near the bus stop. It’s 12:10 a.m. and the bus doesn’t arrive. But did I read well? I check the schedule: it says 12 a.m. But what is that small ME(Wednesday) that is written above the schedule? Fuck......., The bus pass by here at that time only on Wednesdays! Today it’s Monday and it passes at 6 p.m. May I start crying, who sees me anyway? After an attempt, immediately rejected, I decides that I have to move on.

I start to walk with effort, if it doesn’t work I can grovel, but I must proceed. I arrive to the first village that has little cottages and not even a person in proximity. I reach the second village: I see a small building with lights turned on. I approach the building and I listen to some music. I enter in a great living room with some prepared tables and so many old people around them that make a party while three couples dance at the sound of a beautiful music. One of them comes to me, he invites me to take a seat with them and, when he realizes that I understand nothing of that he says because I am not French, he starts to talk slowly inserting some consequential gestures thanks to his past Italian experiences. He makes me understand that they are celebrating three octogenarians and that all old people are here to celebrate this event. A good old woman, that I will see again in my dreams, gives me a dish of paper with a piece of cake with cream and fruit that surely overcomes the half kilo. “Gateaux”, she tells me indicating the dessert. But who cares, I think, the important is to eat!

I start to think that I don't eat since yesterday evening and that the lack of sugars could have caused my problems in walking. I try to maintain a minimum of decency, also because I represent Italy in that context, and I start to eat: perhaps it is the hunger but the cake it is delicious and I end it in a few time. I also accept a glass of sparkling wine and I leave the living room among the applauses because I’m a pilgrim. I restart to walk, it is all right. Finally the signpost of Alencon. I have around 4 hours of delay on my schedule. I look for the hotel, I mistake the road, I ask indications for the plaza of the station and finally I enter in my bedroom where the miserable bed of yesterday it seems to me very beautiful.

Sorry if I add a personal memory. At the beginning of my activity of trekker it happened to me a funny situation: at the end of a long excursion around Monte Calvo and Castellana Mountain , in the Gargano, I meet a girl, Enza, that was 1.80 tall and that was at her first experience of trekking. I ask her an opinion on her first experience and, with an expression of pain on the face and a thread of voice, she answered: "m' sent' nu poc' sfracanata" (translation from the dialect of Foggia to Italian: "I feel a bit smashed").
I understand now what she wanted to say.
But tomorrow is another day!
PS: I am happy that the bus didn’t passed.

Today’s pebbles (Monday June 18 th 2012):
  • mamma Liberina
  • Francesco
  • Giuseppe
  • Carlotta
  • Alessandra

martedì 5 aprile 2016

Tappa 6: Bagnoles de l'Orne - Champfremont (e riposo)

 

La giornata di sabato scorso è stata caratterizzata da alternanza di nubi nere e nubi grigie. All'arrivo a Carrouges ho fatto autostop in un bar e mi sono spostato a Alençon dove ho trovato un piccolo hotel (ma con un nome enorme: Hotel de Paris). 

Sabato sera ho messo subito ad asciugare gli indumenti lavati e non (nel senso che mi son messo nudo sotto le coperte fino alla tarda mattinata, vale a dire le 8). Sono uscito per una buona colazione (te e croissant) col sole in cielo. 

Andavo in cerca del marciapiede soleggiato per asciugare completamente camicia e pantaloni, ma soprattutto per sentire il sole e un po’ di calore sulla pelle. Ho girato per la città, senza il peso dello zaino sulle spalle e coi sandali ai piedi, quasi come un turista. Graziosa Alençon. Un fiume che la attraversa, un bel centro storico, pulita, un mercatino domenicale (credo) di frutta, verdura e pesce con prezzi più bassi dei negozi, a giudicare dalla folla. Ho mangiato un panino kebab con una birra e sono tornato in camera pronto per incontrare Vincent Johel (che ho conosciuto a Foggia nel 2009 in uno dei primi convegni organizzati sulla Via Francigena) e Marie-Paul Labèy, presidente dellassociazione "Les Chemins du Mont Saint Michel". 

Abbiamo preso possesso di tre tavoli in un bar ed abbiamo steso carte geografiche, depliant, libri (fra cui quello molto importante di Renzo Infante, docente dell'università di Foggia di Storia cristiana e medievale, ma soprattutto uno dei più grandi esperti dei Cammini europei che le nostre Istituzioni provinciali e regionali dovrebbero coinvolgere maggiormente nelle progettazioni) a supporto di una discussione che è durata più di tre ore. 

Marie e Vincent si occupano di ciò che è intorno al fenomeno Mont Saint Michel per la riscoperta dei pellegrinaggi storici nel nostro nuovo millennio. Conoscono il territorio francese approfonditamente ed è stato un grande piacere ricevere consigli su ciò che sto facendo e su quello che potremo fare a distanza al mio rientro in Italia. Mi è dispiaciuto il momento dei saluti che abbiamo immortalato con una fotografia.

Sassolini di sabato 16 giugno 2012:
  • Alice
  • Teresa
  • Maura
  • Tonino+
  • Anna C.

Sassolini di domenica 17 giugno 2012:
  • Alessandra M.
  • Teresa
  • Matteo
  • Maria Pia
  • Jonathan





ENGLISH VERSION


Last Saturday has been characterized by the rotation of dark and grey clouds. When I arrived to Carrouges I asked for a lift in a café and I moved to Alençon where I found a small hotel (but with a great name: Hotel de Paris).
Saturday evening I immediately put to dry the washed and unwashed clothes (that is I put myself naked under the blankets until the late forenoon, that is until 8). I went out for a good breakfast (tea and croissant), it was sunny.
I was trying to walk on sunny spaces to dry completely my shirt and pants, but above all to feel the sun and some heat on the skin. I walked around the city, without the weight of the knapsack on the shoulders and with the sandals at the feet, almost like a tourist. Alençon is lovely.
A river crosses it, it has a nice historical center, it is clean, with a corner market on Sundays where you can buy fruit, vegetable and fish at lower prices than in the shops. I ate a sandwich/kebab and a beer, then I returned in my bedroom ready to meet Vincent Johel (that I knew in one of the first conferences organized on the Street Francigena in 2009 in Foggia) and Marie-Paul Labèy, president of the association "Les Chemins du Mont Saint Michel".
We took three tables in a cafè and we opened maps, brochures, books (among which the one of Renzo Infante is very important, teacher of Christian and medieval History in the university of Foggia, but above all one of the greatest experts of the European Walks that our provincial and regional Institutions should mostly involve in their plannings) to support the discussion which lasted more than three hours. Marie and Vincent deal about the Mont Saint Michel phenomenon for the rediscovery of the historical pilgrimages in the new millennium. They know the French territory very well and it was a great pleasure to receive suggestions about what I am doing and about what we can do in the future when I will go back in Italy. I was sorry to leave them, so we took some photos togheter.

Saturday pebbles (16 June 2012):
  • Alice
  • Teresa
  • Maura
  • Tonino+
  • Anna C.

Sunday Pebbles (17 June 2012):
  • Alessandra M.
  • Teresa
  • Matteo
  • Maria Pia
  • Jonathan

Le difficoltà del cammino


 

Non ci siamo! Come si può continuare in questo modo?
Ho perso i dati del 16 e 17 e ora la tastiera non funziona bene.
Sotto la mantella per la pioggia si crea una umidità fortissima perché il calore del corpo, aumentato dallo sforzo a cui si è sottoposti, e il freddo esterno creano una differenza termica che si trasforma in condensa. Sotto la mantella è più bagnato dell'esterno. Ma come fare? Bisognerebbe isolare le apparecchiature con altri mezzi tecnici che andrebbero ad aumentare in modo spropositato il peso dello zaino. 

La soluzione può essere quella adottata da Valzania nei suoi Cammini: portare una troupe al seguito! Ma questo altererebbe il Cammino che già viene modernizzato dal web. Però, secondo me, tutte queste contrarietà fanno il Cammino: il pellegrino sia del mille che del duemila si trova a confronto con le difficoltà insolite del vivere in modo diverso un breve periodo della sua vita. Egli si trova di fronte a se stesso, senza le difese sociali e materiali di cui si circonda, e alla natura che impietosamente lo mette davanti agli elementi siano questi il caldo, il freddo, il vento, la pioggia, la fame, la sete, la fatica, il dolore, lo sconforto, infine, la consapevolezza della propria piccolezza.
Questo é il Cammino. Si dice che in uno si è pochi e in due si è troppi! Mah! C'è bisogno di tempo per metabolizzare quanto avviene ma di certo in un Cammino non si può essere più di uno; al massimo meno di due.





ENGLISH VERSION

It doesn’t work! How can I continue in this way?

I lost the notes of 16th and 17th day and the keyboard doesn't work well now.

It’s rain fault, because under the mantle there is a strong damp created by the heat of the body that, increased from the physical effort, with the external cold generates a thermal difference that creates moisture. How can I handle it? I have to isolate the equipment with other tools that could increase too much the weight of the knapsack.

The solution can be the one adopted by Valzania in his Paths: to bring a troupe with him! But this could alter the Path that is already modernized by the web. However, according to me, all these difficulties characterize the Path: both the pilgrim of the year 1000 and of the year 2000 has some unusual difficulties in a brief period of his life. He is in front of himself, without the social and material defenses of which he is surrounded, and faces the nature that severely puts him in front of some elements that can be the warm, the cold, the wind, the rain, the hunger, the thirst, the work, the pain, the delusions; finally the pilgrim has the awareness of his littleness.

This is the Path. It’s said that one person is not enough and two people are too many! Mah! We need time to overcome difficulties but surely you cannot be more than one in a Path; at most less than two.

Tappe 4 e 5: Mortaim - Bagnoles de l'Orne


 

Ieri sera ho passato la serata e parte della nottata a cercare di inviare i miei appunti.
La pennetta non funzionava ed ho trovato un internet wi-fi free che iniziava a inviare i dati e poi mi bloccava il tablet.
Non ho avuto molto tempo a disposizione anche perché all'arrivo, oltre al lavare gli indumenti (posso dire che arrivano già lavati), passo almeno un'ora sotto le coperte per scaldarmi. Le previsioni del 14 davano alternanza fra nuvolo e sole... cioè 3 ore di nuvolo e pioggia e 5 minuti di sole.
Oggi la stessa cosa.

Le tappe sono state:
  • Mortaim - Domfront
  • Domfront - Bagnoles de l'Orne 
 In pratica finora ho attraversato la Regione della Bassa Normandia con il Dipartimento della Manche e sono entrato in quello dell'Orne. I due percorsi si somigliano molto. Domfront con ruderi di un castello (i primi ruderi che vedo) e Bagnoles che è graziosissima con un lago e un casinò molto belli. Chissà come sono illuminati dal sole!

Anche quì sta piovendo. Ma non voglio parlare più di pioggia. Devo ignorarla (sigh).
Devo fare delle considerazioni: sto percorrendo solo strade, ma vi giuro che non ho ancora incontrato una buca, non una pozzanghera. Tutto il territorio sembra appena rimesso a nuovo. Le case, perlopiù villette, sembrano partecipare ad un concorso di bellezza. E la domanda nasce spontanea nella mia mente di provinciale: «Ma che sono tutti ricchi?» A dire il vero, però, i giardini con fiori e prati incredibili non hanno bisogno di irrigazione: e che bisogno c'è, quà piove sempre (un rivenditore di impianti di irrigazione morirebbe di fame)! Però è bello vedere quanto amore per il bello c'è nella cultura locale. Quello che si capta nell'aria è che ognuno fa il proprio sociale. Però, i soldi per la manutenzione delle strade da dove arrivano? Nei centri abitati si vedono soluzioni intelligentissime per la delimitazione dei parcheggi che non ricorrono a strisce di vernice. Ma perché non copiamo? Mah.
Nelle foto che inserisco in questo elementare reportage ho messo dei prezzi di case in vendita, il costo del carburante, il costo del pesce, della frutta e dei dolciumi. Credo che siano indicativi. Se avessi soldi da investire lo farei nel settore ortofrutticolo, altro che mattone o gioielli!

DIMENTICAVO
OGGI HO SUPERATO I PRIMI CENTO KM.
Ne mancano ancora 24 (di 100 km).
«E che ce vo?» Sono quasi arrivato.

I sassolini di ieri 14 giugno sono stati:
  • Lourant
  • Juliette
  • Elio+
  • Pino (non ti conosco ma mi hai chiesto un sassolino)
  • Don Mario
I sassolini di oggi 15 giugno sono stati:
  • Lucia
  • Andrea
  • Elisa
  • Gianluigi
  • Salvatore






ENGLISH VERSION 

Last night I passed the evening and part of the night trying to send my notes.
The Internet dongle didn't work and I found a free wi-fi connection which began to send my notes, but then jammed up my tablet. I didn’t have a lot of time on my hands because, after having washed my clothes (I can say that they arrive already washed), I pass at least one hour under the blankets to get warm. On 14th June the weather forecast says that a rotation of clouds and sun is going to arrive... that is 3 hours of clouds and rain, and 5 minutes of sun.
Today is the same.

The stages have been:
  • Mortaim - Domfront
  • Domfront - Bagnoles de l'Orne
Till now I have crossed the Region of the Low Normandy with the Department of Manche and I entered that of Orne one. The two paths are very similar. Domfront, with the ruins of a castle (the first ruins that I see) and Bagnoles, that it is very lovely, with a lake and a very nice casinò. God knows how they are when the sun illuminate them!

It’s raining also here. But I want to speak about rain no more. I must ignore it (sigh!).
I have to make some considerations: I am crossing roads only, but I swear you that I have met no holes and no puddles yet. The whole territory looks like if it was renewed. The houses, above all cottages, seem to participate to a beauty contest. And the question bears spontaneously in my provincial mind: "But… are they all rich? But the truth is that, however, gardens with incredible flowers and lawns don't need any irrigation: and is there the need to do it? Here it always rains (a shopkeeper of irrigation systems would starve)! However it’s nice to see how much love for beauty the local culture has. What we can feel in the air is that each one makes his own social work. But where does money for maintenance of roads arrive from? In the built-up areas we can see very intelligent solutions for the division of parking spaces, which are not made of varnish lines. But why don’t we imitate them? Mah.
In the photos that I put in this elementary reportage I make you see some prices of houses in sale, of the fuel, of the fish, of the fruit and of the candies. I believe that they are indicative. If I had money I would invest them in the fruit and vegetable market… bricks and jewels my foot!

I ALMOST FORGOT
TODAY I OVERCAME THE FIRST HUNDRED KM.
24 of them are still missing (24 times 100 km).
«What’s the problem then?»

Yesterday's pebbles (14th June) were for:
  • Lourant
  • Juliette
  • Elio+
  • Pino (I don't know you but you asked me for a pebble)
  • Don Mario
Today's pebbles (15th June) were for:
  • Lucia
  • Andrea
  • Elisa
  • Gianluigi
  • Salvatore

Tappa 3: Le Petit Cellant - Bellefontaine


 
Lascio Brécey con prospettiva di bel tempo. Sempre asfalto, in ogni caso. La campagna intorno è fradicia.
Oggi sono indirizzato a Sourdeval. Sto stravolgendo le mie tappe sia per sesto senso e sia perché cerco i paesini più grandi dove poter trovare più facilmente da alloggiare. Passo attraverso nuclei di casette deliziose, ma senza centri sociali quali una chiesa, un ufficio o un bar. Qualche scuola materna c'é.
Il mio amico Ciro (sul cammino di Santiago faceva 4\5 colazioni ogni mattina) sarebbe già morto di fame. In qualche momento uno squarcio fra le nuvole mi fa vedere piccole fessure di cielo azzurro e torno a stringere gli occhi per la luce forte e quasi dimenticata. Il tifo per il sole è sfegatato: dai, resisti, ancora un po'! ma il minuscolo buco azzurro si richiude subito con lo sconforto palpabile della vegetazione, dei colori, ma soprattutto mio. I buoni sentimenti che mi sono riproposto cedono a pensieri che non posso dire. Finalmente un bar! Un croissant e un te. Va meglio. Temporeggio una decina di minuti e, indossato lo zaino, procedo.
Bivio: 11 km per Mortain e 10 per Sourdeval. Ma un dubbio mi assale: non è che si chiama così perché sta in alto su una valle? Decido: vado a Mortain, anche se il nome non mi invita tanto (finora è andato tutto bene pur passando da Tirepied). Cammina cammina lo zaino pesa sempre di più mentre il borsello, in cui ho i documenti, pochi soldi e il tablet con la chiavetta internet con cui trasmetto, non pesa niente perché l'ho lasciato al bar. Cosa pensare in questi momenti? Di se stessi si è impietosi e cerco di non lasciarmi prendere dalla disperazione.
Le domande:
Come faccio a tornare indietro di 9 km per poi ritornare a Mortain? E se non trovo più niente? Come continuo il Cammino?

Intanto ho fatto inversione di marcia e camminando velocemente tengo il braccio teso col pollice dritto. Ma figurarsi se qualcuno si ferma! Invece si ferma Lourant: una piccola familiare con una bellissima e timida bimba sul sedile posteriore.
Lourant scende dalla macchina, fa posto nel piccolo portabagagli allo zaino, mi accoglie a bordo e mi chiede come mai sto tornando indietro: mi aveva già sorpassato in mattinata ma nell'altra direzione quindi qualcosa deve essere accaduto!

Gli racconto il fatto e lui mi rassicura che, dalla mia descrizione del sito del bar, ha capito dove andare. Ritarderà di poco la visita dal dottore perché Juliette, sua figlia, soffre d'asma. Cosa pensereste voi di una persona cosí commovente? Siamo arrivati al bar, mi avevano messo da parte il borsello e Lourant mi ha riaccompagnato dove mi aveva raccattato. Mi sono vergognato quando gli ho proposto di indennizzarlo. Grazie Lourant, non dimenticheró mai questo avvenimento né te né la dolcissima Juliette. Vi ho raccontato questo episodio perché il Cammino é fatto di queste cose stupende e... la vita non é un Cammino? Credo che dovremmo tutti cercare Lourant e Juliette. Sono arrivato a Mortain.

I nomi di oggi:
  • Elena
  • Alessio
  • Amanda
  • Roby
  • Mamma di Roby

 
ENGLISH VERSION


 

I leave Brécey with the prospect of a nice weather. There’s always asphalt, in every case. The landscape around is soaked.

Today I’m going to Sourdeval. I’m twisting my stages on the one hand for my sixth sense, on the other hand because I look for larger villages, where I can find accommodation more easily. I go through groups of delicious cottages, but without social centers like churches, offices or cafès. There are some infant schools.

My friend Ciro (during the Way of Saint James he had breakfast 4 or 5 times in a morning) already would have starved. Sometimes I see an opening among the clouds that shows to me small pieces of blue sky and I squint against the intense, almost forgotten brightness of the sun. The support for the sun is fanatic: C’mon, hang on a little more! But the small blue hole immediately close again with the palpable discouragement of the vegetation, of the colors, but above all of mine. The good intensions that I had crumbled, giving way to thoughts that I can’t tell. Finally a cafè! A croissant and a tea. That’s better. I temporize for about ten minutes and, worn the knapsack, I proceed.

Fork: 11 km to Mortain and 10 km to Sourdeval. But a doubt attacks me: and if it is called this way because it is situated on a high valley? I decide: I go to Mortain, even if the name doesn't attract me so much (everything has been all right till now, though crossing Tirepied). Walking on and on, the knapsack weighs more and more, while the shoulder bag, in which I keep the documents, some money and the tablet with the Internet dongle with which I log on, isn’t heavy because… I forgot it at the cafè! What would I have to think in these moments? We are unmerciful with ourselves… I try to not give into despair.

My questions:
How may I do to go back for 9 km to return to Mortain? And if I find nothing more? How may I continue the Path?

Meanwhile I make right-about and walking quickly, with my arm leaning forward and thumbing up. But wouldn’t you know if someone stops! Lourant stops instead: a small estate car and his very beautiful and shy daughter on the back.

Lourant gets out of the car, he makes place in the small luggage for my knapsack, he welcomes me and he asks me why am I going back: he had already surpassed me in the morning in the other direction, so something must have happened!

I tell him the adventure and he reassures me that, according to my description of the place in which there’s the cafè, he knows where to go. He will be a bit in late for the doctor because Juliette, his daughter, has asthma. What would you think of such a touching person? We arrive to the cafè, where my shoulder bag had been put by and Lourant takes me to the place where he met me. I felt ashamed when I proposed to pay him. Thank you, Lourant, I’ll never forget you and your sweet Juliette. I told you this episode because the Path is made of these wonderful things and... isn’t life a Path? I believe that we all would have to look for Lourant and Juliette. I’ve arrived in Mortain now.

Today's names:
  • Elena
  • Alessio
  • Amanda
  • Roby
  • Roby's mother

Tappa 2: Genêts - Le Petit Celland (e Brécey)


Cosa dire di una giornata sotto l'acqua? Freddo, umidità a iosa, calze bagnate e bruciore alla pianta dei piedi. I paesini attraversati tutti senza un bar.
Sono arrivato stanco a Petit-Celland pensando di aver terminato la tappa e invece, amara sorpresa, non c'è dove dormire.
Il mio cammino prevede anche dormire all'addiaccio, ma non con la pioggia e bagnato fino alle ossa... non sopravviverei.
Credo che anche il pellegrino dell'anno mille aveva qualche moneta per queste occasioni.
Decido di prolungare fino a Brécey. Chiedo per un hotel: panico. Non ci sono hotel neanche quì che è un centro grandicello.
Mi reco al "communité du comune" e chiedo come devo fare. Hanno pietà e una dolcissima impiegata, nonostante la pioggia, si mette il cappotto e mi accompagna in una villetta deliziosa con due vecchietti (per come sono combinato io devono sembrare miei figli) che hanno la licenza di affittacamere. Saluto l'angelo comunale e prendo possesso di una camera linda in cui non manca nulla. Dopo aver lavato e steso gli indumenti mi metto subito a letto cercando un po' di calore.
Dopo un paio d'ore mi levo e smanetto col tablet. Di internet neanche a parlarne. Esco e vado da "Pizzeria P'tit Nicolas". Ho bisogno di una bistecca al sangue. Dopo 10 minuti finalmente concordiamo. Altri 10 minuti e mi portano una pizza con sopra degli straccetti di carne! Possibile che i francesi non capiscano il francese? Mi arrabbio e facendo il verso del bue indico il taglio di una fetta della mia natica destra voltata e girata sul fuoco. Nicolas, subentrato al cameriere di prima mi capisce e, dopo ancora 10 minuti, mi arriva una mezza fiorentina cotta al sangue che mi fa tornare in vita. Merci Nicolas.
Torno in camera e vi scrivo.
I 5 nomi di oggi sono stati:
  • Mario
  • Antonio E.
  • Mamma+
  • Papà+
  • Antonio+
PS:
indovinate la sequenza delle foto scattate durante la giornata.

Tappa 1: Mont Saint Michel - Genéts


 
 

Si parte. Pronti? Splash!
Cari amici, splash. Sono partito con acqua a catinelle a 10 gradi.
  • avrei dovuto attraversare la baia ed arrivare in 7 km a Genéts ma nessuna guida da me contattata lo riteneva possibile.
  • ho dovuto fare la costa ed ho preferito fermarmi a Avranches (29 km) risparmiando i 2 km fino a Genets che avrei raggiunto con la traversata.
  • non ho potuto fare nessuna foto: con la mantella si crea sotto di essa tanta umidità e il cell potrebbe andare in tilt.
  • non ho grandi cose da registrare se non che facendomi la traversata a nuoto con l'alta marea forse arrivavo meno bagnato.
  • ho fatto necessariamente tutto asfalto con assenza di luce totale.
  • penso che l'ultima volta che ho visto il cielo azzurro é stato prima di iniziare la fase di atterraggio su Parigi.
  • mi dispiace cominciare così il mio diario.
  • per farmi perdonare, quindi, vi inserisco i miei giorni precedenti pregandovi di considerarli come sfoghi di un provinciale a Parigi.
PS: ogni giorno, alla partenza, raccolgo 5 sassolini. Durante la tappa dedicherò un pensiero per ciascuno a 5 amici lanciando verso il cielo un sassolino per ogni pensiero.
Ovviamente dirò nell'apposito spazio sul blog il nome ma non il pensiero che resterá nel mio cuore.
a domani




 

Via Dell'Angelo - L'equipaggiamento

 

Anche l'equipaggiamento è un aspetto molto importante, merita un'attenzione particolare ed è curato nel minimo dettaglio.
Possiamo distinguere almeno due tipi di attrezzature necessarie:
  1. l'attrezzatura da trekking
  2. l'attrezzatura informatica

ATTREZZATURA DA TREKKING
L’attrezzatura trekking deve rispondere a requisiti ergonomici, di resistenza, di multifunzionalità e di leggerezza. Considerando che il peso dello zaino non deve superare i 10 kg, si deve prevedere un'equipaggiamento del seguente tipo:
  • uno zaino di lt. 60 + 10 che abbia le seguenti caratteristiche:
    • provvisto di rotelle e aste telescopiche per essere trascinato al seguito nei tratti di percorso asfaltato;
    • provvisto di schienale rigido e regolabile, spallacci e cintura ventrale con ampia imbottitura con consistenza corposa tendente al duro per poter scaricare il peso maggiormente sul bacino;
    • sviluppato in altezza per una camminata più fluida e bilanciata, con tasche a scomparsa e dotato di due zone distinte di accesso;
  • un paio di scarponi “a caviglia alta” con tomaia GORETEX e suola VIBRAM senza cuciture interne e con plantari personalizzati da acquistare almeno due mesi prima dell’inizio del Cammino per evidenziare eventuali problemi del piede durante la marcia;
  • un paio di scarponcini bassi da riposo con suola VIBRAM senza cuciture interne necessarie per defaticare il piede dopo l’arrivo di tappa;
  • 2 paia di calzini speciali da trekking a doppia tessitura con rinforzi nelle parti delicate del piede e della caviglia;
  • 2 paia di slip speciali da trekking senza cuciture particolari, di facile asciugatura e con tessuto antiarrossamento;
  • 2 paia di magliette intime che si distinguano per facilità di asciugatura e qualità del tessuto antiarrossamento;
  • 2 paia di camicie da trekking a manica corta con tessuto microforato per portare all’esterno il sudore e facili da asciugare;
  • 2 paia di pantaloni lunghi da trekking (uno dei quali trasformabile in calzoncini) in tessuto indeformabile, anallergico e elioriflettente con rinforzi nelle parti sottoposte a usura, antistrappo in caso di percorso con bassa vegetazione;
  • una cintura con fibia di plastica a strappo;
  • un giubbotto da trekking a due strati con tasche con zip e tascone separato;
  • un paio di bastoncini telescopici ammortizzati con impugnatura anatomica;
  • un paio di occhiali da vista modificati e personalizzati con lenti da vista transition;
  • un cappellino con protezione del collo;
  • un poncho antipioggia;
  • un binocolo;
  • un coltellino multiuso;
  • una torcia a frizione;
  • un sacco a pelo in piuma d’oca e del peso massimo di circa 300 grammi;
  • materiale sanitario di protezione e cura.

ATTREZZATURA INFORMATICA
La parte tecnologica e informatica avrà un'importanza determinante durante il Cammino. Il materiale sarà ridotto al minimo per non gravare sul peso complessivo da trasportare:
  • cellulare Samsung Galaxy S2 + cuffie con microfono: per effettuare foto, chiamate e registrazioni audio;
  • GPS Standalone: per memorizzazione posizione geografica
  • tablet PC HP Slate 2: per caricamento su sito FTP delle foto, registrazioni audio e traccia GPS;
  • blog ufficiale del Cammino in lingue italiana e inglese;
  • posizionamento nei motori di ricerca;
  • pubblicazione giornaliera di stralci dei testi sbobinati e loro traduzione in inglese;
  • inserimento giornaliero delle foto inviate;
  • posizionamento di punti cliccabili sulla mappa che dimostreranno visivamente il percorso eseguito e lo stazionamento del giorno;
  • inserimento della traccia GPS in percorso di tappa e cumulato.