domenica 10 aprile 2016
Hospital del Cammino
L'Hospital del Cammino è situato presso l'ex Convento San Domenico, in Via Maria Regina a Troia.
La struttura offre 44 posti letto, letti a castello, bagni e docce funzionali con acqua calda e la possibilità di apporre il timbro sulla credenziale.
Inoltre la struttura ha accordi con vari esercenti nel campo della ristorazione in modo da fornire il "Menù del Pellegrino", un menù a prezzo abbordabile per un Pellegrino.
L'Hospital accetta un'offerta libera ed è dedicato interamente ai pellegrini.
I numeri da chiamare per prenotare un posto sono:
Michele: 3938917725
Antonello: 3801261158
Di seguito potete vedere alcune foto che meglio esprimono la bellezza di questo Hospitale.
Vi aspettiamo.
Presentazione Hospital del Cammino
La Cooperativa Sociale Start Up,
da qualche anno, si sta occupando a vari livelli della costruzione
della Via Francigena del Sud e del Cammino micaelico, i Cammini che
hanno visto innumerevoli pellegrini muoversi attraverso l’Europa avendo
come meta Monte Sant’Angelo, Roma o la Terra Santa.
La città di Troia, in ogni periodo storico, è sempre stata uno snodo principale di questi Cammini.
Prendendo
ad esempio il grande Cammino di Santiago, anche la Via Francigena dauna
ha bisogno di essere infrastrutturata con punti di “accoglienza povera”
per i suoi camminatori.
Ebbene,
grazie alla concessione in comodato di alcuni locali dell’ex-convento
di San Domenico da parte dell’Amministrazione comunale di Troia, la
Start Up ha ristrutturato detti locali realizzando una struttura di
accoglienza povera che si chiama “Hospital del Cammino”.
Chiunque
potrà fare sosta nell’Hospital utilizzando i letti a castello per
riposare, i bagni e le docce per rinfrancarsi in un ambiente tranquillo e
conoscere il luogo che li ospita e riprendere il proprio cammino la
mattina successiva.
Un
Pellegrino che viene ospitato è una grande ricchezza per chi lo ospita:
si instaura, infatti, uno scambio interculturale che porterà del bene
ad entrambi, soprattutto alle società di cui essi fanno parte.
Il
progetto dell’Hospital del Cammino prevede una forza lavoro
indispensabile per il suo funzionamento; è questo, come da Statuto, il
fine ultimo che la Start Up si prefigge: dare lavoro a soggetti
svantaggiati.
La
struttura può accogliere fino a 44 pellegrini e offre, nell’ambiente
bellissimo dell’ex convento di San Domenico, letti a castello con doghe
in legno, materassi, coprimaterassi e cuscini tutti ignifughi e
anallergici, bagni e docce appena ristrutturate.
Un cordiale saluto
venerdì 8 aprile 2016
Tappe 12 e 13: Châteaudun - Tournoisis - Orléans
NOTA: il presente articolo accorpa le tappe percorse da Michele sabato 23 e domenica 24 giugno 2012. Buona lettura.
È
inutile che parlo della tappa del 23, un semplice spostamento con campi
di grano e mais, zone commerciali e industriali e cavalcavia a non
finire.
Parliamo
di Orléans. L’impatto non è stato piacevole. Fino ad ora avevo fatto un
bagno di paesini con piacevoli centri antichi e bei monumenti con il
castello stupendo di Châteaudun. Entrare in una città con palazzoni a
vari piani e strade trafficatissime è stato quasi come uscire da
un’epoca passata per entrare nell’oggi. Mi ero aspettato una città
antichissima e invece… Può darsi che sbaglio visto che ho girato
soltanto per tre ore, ma, tramite l’ufficio per il turismo, ho fatto il
circuito più succoso. La cattedrale è bellissima da qualsiasi parte la
si guardi. L’interno, poi, toglie il fiato. Tutto parla di Santa
Giovanna d’Arc (non capisco perché noi la chiamiamo “D'arco” visto che
il suo cognome è “d'Arc”). Il grande arazzo che riempie tutto l’abside è
una sua immagine.
La piazza centrale si chiama “Place d’Arc”. Nella
piazza di fianco, incastonata fra palazzi modernissimi, c'è il
rifacimento della sua casa natale.
Poco
distante scorre la Loira. Attendevo questo momento! È un fiume pieno di
storia e di battaglie svoltesi sia nel medioevo con l’occupazione
inglese e sia nel sanguinoso secolo che abbiamo da poco lasciato. Scorre
dolcemente con delle rive basse, perlomeno in città. Ho faticato a
trovate un hotel dal prezzo accettabile per le mie finanze. Non avendo
trovato granché, ho deciso di non fare riposo domani ma proseguire e
rilassarmi casomai martedì.
Avrete
sicuramente capito, leggendo fra le righe, che sono deluso; in effetti
avevo riposto in questa sosta molte aspettative. Nella preparazione del
progetto mi sono riletto la storia della Pulzella di Orleans la cui
figura, controversa sotto l’aspetto religioso, l'ha vista passare
giudizi, condanne, valutazioni e rivalutazioni fino a giungere alla sua
santificazione nei primi del 1900. Questa fanciulla, arsa viva
(normalmente i condannati al rogo morivano pietosamente per le
inalazioni del fumo della prima accensione del fuoco mentre per lei si
volle intenzionalmente e simbolicamente bruciarne le carni) ha raggiunto
la sua grandezza in soli 19 anni e ha sempre acceso gli animi e le
fantasie degli adolescenti di tutti i tempi, anche i miei qualche anno
fa. Mi aspettavo, pertanto, di trovare una città che avesse un’atmosfera
particolare. Purtroppo non è stato così. Ma non ci pensiamo più di
tanto. Domani comincia il mio cammino ondeggiante fra le anse della
Loira.
Buonanotte. Mangio qualcosa e spero di fare sogni medievali.
ENGLISH VERSION
NOTE: This article joins the stages crossed by Michele in Saturday 23rd and Sunday 24th June 2012. Good reading.
It
is useless to speak about the stage of the 23rd, a simple movement
trough cornfields, shopping precinct, industrial zones and overpasses as
far as the eye can see.
Let’s
talk about Orléans. The impact has not been pleasant. Until now I saw
villages with pleasant ancient centers and beautiful monuments with the
stupendous castle of Châteaudun. To enter in a city with big buildings
and a lot of thoroughfares has been almost like going out from an epoch
of the past for entering in this day and age. I expected an ancient city
and instead... Maybe I was wrong given that I turned only for three
hours, but, by means of the travel bureau, I made the best circuit. The
cathedral is very beautiful in each of its part. The inside is awesome
then. All speaks about Saint Joan of Arc (I don't understand because we
call her "D’Arco" considering that her surname is "D’Arc"). The great
tapestry that fills the whole apse is an image of her. The central
square is called "Place d’Arc." In the neighboring square, set among
ultramodern buildings, there is the remaking of her native house.
A
little far the Loira flows. I waited for this moment! It is a river
full of history and battles developed both in the Middle age with the
English occupation and in the bloody century that we have just left. It
flows softly with some low shores, at least in the city. I have had
difficulty to find an hotel with acceptable price for my finances. I
have found nothing so I decided not to take a rest tomorrow but to
continue and to relax maybe on Tuesday.
You
understood surely, reading among the lines, that I’m disappointed; in
fact I had a lot of expectations in this standstill. In the preparation
of the project I rereaded the history of the Maid of Orleans whose
figure, controversial under the religious aspect, has seen her pass
judgments, sentences, evaluations and revaluations up to reach her
sanctification in the first part of the 1900. This young girl, burnt
alive (the convicts to the fire normally died compassionately for the
inhalations of the smoke of the first lighting of the fire while for her
they wanted intentionally and symbolically to burn its meats) she
reached her greatness just in 19 years and she has always turned on the
minds and the imaginations of the teen-agers of every time, also of mine
some years ago. I expected, therefore, to find a city that had a
particular atmosphere. Unfortunately this is not the case. But we don't
care. Tomorrow my path starts among the handles of the Loira.
Good night. I eat something and I hope to make medieval dreams.
Tappa 11: La Bazoche Gouet - Châteaudun
Tappa
leggera? Mica tanto! 23km con tre docce nelle prime tre ore. Anche oggi
il vento è forte e il paese di arrivo si vede da lontano perché è posto
in alto. Il paesaggio è sempre brullo, anche se verde. Qualche campo di
grano ingiallito e danneggiato da qualche grandinata che mi sono perso.
Arrivo
verso le 13. Acquisto di qualcosa da mangiare in camera (baguette
piccola, pomodori, scatoletta di tonno e una mela). Esce il sole ma tira
sempre vento che diventa freddo quando il sole si nasconde.
Dopo
un riposino mi metto in marcia: ufficio del turismo (funzionano
perfettamente in tutti i paesi che ho visitato e con personale giovani).
Mi danno una mappa da seguire su un libretto. È un circuito turistico
della città in cui si viene condotti dalla scritta "cirquite
turistique". Il castello: semplicemente fantastico. Leggo che è il
meglio conservato nel territorio della Loira (il fiume che bagna
Châteaudun è il Loir). Risalente al XII secolo è fra i più antichi. Lo
vedo da vicino. Ancora più bello. Ci faccio un giro intorno e mi rilasso
davvero (vi consiglio di vedere le foto che ho scattato). Continuo il
tour turistico e mi delizio con monumenti molto belli, ben conservati e
presentati ancora meglio.
Châteaudun
ha origini celtiche. Infatti nella lingua celtica "dun" indicava un
luogo in alto. Alla fine del V secolo Saint-Aventin compì il miracolo di
salvare suo fratello dalla lebbra. Questo miracolo permise la
cristianizzazione del territorio che seguiva il culto druidico.
Ovviamente nella seconda guerra mondiale seguì in prima linea le varie
vicende belliche fino alla liberazione dal giogo nazista nel ‘44. Certo
mi fa un certo effetto pensare di percorrere territori così ricchi di
storia e che mi hanno fatto sognare nei miei anni di adolescente sui
banchi di scuola. Domenica arriverò a Orleans: già penso che vedrò per
la prima volta nella mia vita la Loira e ne percorrerò il suo territorio
per circa 250 chilometri, visiterò la città di Jeanne d'Arc che tanta
letteratura ha interessato nei secoli. Questo è il Cammino: prendere
cultura e trasportarla. Nei secoli passati il pellegrino portava le
notizie riguardanti i luoghi da lui attraversati e della sua origine.
I sassolini di oggi, venerdì 22 giugno 2012:
- Maria Rosaria
- Marisa
- Michelangelo
- Lolli
- Connie
ENGLISH VERSION
Is
it an easy stage? At all! 23km with three showers in the first three
hours. Today the wind is strong also and the arrival to the village is
seen from afar because it is set aloft. The landscape is always bare,
even though there’s vegetation. I see some darkened and damaged
cornfield by some hailstorm that I missed.
I
arrive toward 1 p.m. I purchase something to eat in my room (small
baguette, tomatoes, tin of tuna and an apple). The sun goes out but the
wind is always strong and it becomes cold when the sun goes away.
After
a rest I restart to walk: At the travel bureau (they perfectly work in
all countries that I have visited and with young staff) they gives me a
map to follow on a book. It is a tourist circuit of the city in which we
are conducted by the writing "cirquite turistique".
The
castle: It’s simply fantastic. I read that it is the best preserved
castle in the territory of the Loira (the river that coasts Châteaudun
is the Loir). The Castle dates at the XII century and it’s among the
most ancient. I see it closely. It’s even more beautiful. I walk around
it and I relax indeed (I recommend you to see the photos that I set
off). I continue the tourist tour and I delight in very beautiful
monuments, well preserved and presented better.
Châteaudun
has Celtic origins. In fact in the Celtic language "dun" suggested an
aloft place. At the end of the V century Saint-Aventin fulfilled the
miracle to save his brother from the leprosy. This miracle allowed the
Christianization of the territory that followed the cult “druidico”.
Obviously in the second world war it followed in forefront the various
war stories up to the liberation from the Nazi yoke in the 1944. It
makes me a certain effect to think about so rich crossing territories in
history and that made me dream during my years of teen-ager on the
benches of school.
I
will arrive to Orleans on Sunday: I already think that I will see for
the first time in my life the Loira and I will cross its territory for
around 250 kilometers, I will visit the city of “Jeanne D’Arc” that was
interesting for a lot of literatures in the centuries. This is the Path:
to take culture and to transport it. In the past centuries the pilgrim
brought the news concerning the places crossed by him and of their
origin.
Today's pebbles, Friday 22nd June 2012:
- Maria Rosaria
- Marisa
- Michelangelo
- Lolli
- Connie
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Tappa 10: Nogent - La Bazoche Gouet
Quella del 21 è stata una lunghissima e noiosissima tappa di trasferimento. Si è alzato un forte vento. In Italia, nelle escursioni, ripetevo sempre che il vento spazza il cielo. Qui cambia le nuvole: via quelle che si sono alleggerite e avanti le prossime. La tappa è durata circa 14 ore e il lavare e pulirsi mi ha preso il resto del tempo. Ho sentito Antonello con Skipe. Sono contento.
I sassolini di oggi, giovedì 21 giugno 2012 sono stati:
- milena
- gianni
- thomas
- claire
- pasquale
English Version
The stage of 21st has been a long and boring stage of transfer. The wind has increased a lot. In Italy, in the excursions, I always repeated that the wind cleans the sky. Here it changes the clouds: the old ones go away and the new ones are coming. The stage lasted around 14 hours and I used the rest of the time washing and cleaning myself. I saw Antonello by Skype. I am happy.
Today's pebbles, Thursday June 21st 2012:
- Milena
- Gianni
- Thomas
- Claire
- Pasquale
giovedì 7 aprile 2016
Guida della Via Francigena in Spagnolo, Italiano e Inglese
Cari amici,
vi comunichiamo che la Guida della Via Francigena Nel Sud in spagnolo è finalmente disponibile per il download.
Per scaricarla basta cliccare il seguente link: DOWNLOAD GUIDA IN SPAGNOLO
Per le versioni in Italiano e in Inglese cliccate i seguenti link:
BUON CAMMINO A TUTTI
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Per scaricarla basta cliccare il seguente link: DOWNLOAD GUIDA IN SPAGNOLO
Per le versioni in Italiano e in Inglese cliccate i seguenti link:
- versione in italiano: CLICCA QUI!!
- versione in inglese: CLICCA QUI!!
BUON CAMMINO A TUTTI
mercoledì 6 aprile 2016
Tappa 9: Mamers - Nogent
Mi
avvio verso Nogent. Strada diritta come un fuso ma con continui
saliscendi che spezzano il fiato. 35 km che mi fanno arrivare spossato.
L’unica cosa che posso fare è cercare da dormire, una doccia, mangiare e
buonanotte.
Sono molto provato. Sono partito con comodo alle 6 e sono arrivato alle 18. Trovo
un piccolo hotel, mi doccio e esco subito. Senza zaino sembra di
camminare a due metri da terra. Non si può arrivare in una bella
cittadina e non vedere il minimo. Nogent-le-Rotrou è graziosa con un bel
castello che mi costa fatica vedere perché è in alto. La visita è
veloce. Torno in hotel.
I sassolini di oggi, mercoledì 20 giugno 2012 sono:
- Martina
- Giulio
- Zio Tonino
- Zia Lucia
- Filomena
ENGLISH VERSION
I
set forth toward Nogent. The road is straight like a spindle but it is
also all ups and downs that breaks the breath. 35 km that make me arrive
exhausted. The only thing that I can do is to look for sleeping, for a
shower, for eating and then good night.
I am very tired. I have departed at leisure at 6 o'clock and I have arrived at the 18th.
I
find a small hotel, I take a shower and I immediately go out. Without
knapsack it seems to walk on two meters from the earth. We cannot arrive
in a beautiful town and not to visit it. Nogent-le-Rotrou it is
attractive with a beautiful castle that it’s hard to visit because it is
aloft. The visit is fast. I return at the hotel.
Today's pebbles, Wednesday June 20th 2012:
- Martina
- Giulio
- Zio Tonino
- Zia Lucia
- Filomena
Tappa 8: Alençon - Mamers
Finalmente
non piove, cielo coperto ma non piove ed è salita la temperatura. Sono
tentato di togliermi la camicia e restare in maglia intima. Il paesaggio
è piatto con una lunga uscita da Alençon con zone industriali per
parecchi chilometri. In effetti la lunga piana è interrotta da un po’ di
verde che porta alla zona industriale di Mamers. Una bella sorpresa è
stata il centro del paese. Mamers ha avuto la sua importanza sia nella
rivoluzione francese e sia nella prima e seconda guerra mondiale.
Con
i vestiti asciutti posso dormire da pellegrino; infatti stasera mi devo
presentare nella canonica dell'antica chiesa di Notre Dame. Padre Mamel
mi farà dormire da qualche parte. Non so dove perché devo ritornare
alle 21:30 e sono solo le 16:00. Mi butterò a riposare intanto dove
trovo. Ecco, nella piazza centrale (Place Carnot) c'è un bella struttura
antica di mercato coperto con tre panchine in legno. Mi stendo sulla
laterale.
La temperatura è buona, stringo il borsello che non si sa mai.
Mi assopisco e mi sveglio di soprassalto perché al mio fianco c'è un
povero disgraziato ubriaco che mi sta raccontando animatamente qualcosa
sotto lo sguardo fra il pietoso, lo schifato e l'irritato di alcuni
avventori di un bar con tavolini all'aperto. Bene, questa mi mancava,
passare per alcolista! Mi alzo con calma e dignità e mi avvio verso... a
prescindere.
Non so quali sono stati i commenti ma voglio evitare che
si venga a sapere in Europa che un pellegrino italiano si è sbronzato a
Mamers. Cammino per la cittadina, leggo targhe e ammiro portali. Sono
davanti al teatro comunale. Il portone di ingresso è aperto e
all'interno c'è una grande banchettata che mi fa ricordare quella del 18
scorso con la fatina travestita da vecchina che mi ha dato la fettona
di gattò. Faccio per entrare ma questa volta appare l'orco nei panni di
un cinquantenne energumeno che con modi sbrigativi mi mette alla porta.
Che qualcuno mi abbia visto sulla panchina? Vabbè non è cosa. Me ne
torno davanti alla chiesa di Notre Dame. Qui al massimo mi allungheranno
qualche monetina! Arrivano fra dormiveglia e pensieri senza senso le
21:30. Di padre Mamel nemmeno l'ombra.
Alle 22:00 si apre la porta della
canonica ed esce un quarantenne di colore che mi chiede cosa faccio lì.
Mi sa che la giornata non è finita, penso. Gli spiego dell'incontro con
padre Mamel. Mi dice di attendere. Scoraggiato, spero che l'ubriaco del
pomeriggio non mi abbia preso il posto. Esce di nuovo e mi dice di
seguirlo. Attraverso il giardino ci dirigiamo verso una vecchia ma
dignitosa costruzione a due piani. Riprendo a sperare.
Entriamo in una
grande sala/deposito improvvisato e il mio nuovo anfitrione mi va vedere
un vecchio divano a tre posti di epoca inqualificabile con due coperte
sul tavolo di fianco. Apre una porta e mi mostra un "cesso" poi ne apre
un'altra dicendo "douche" ma si corregge, un altro cesso. Di fianco c'è
la cucina! Mi augura la buona notte stringendomi la mano e va via. Non
ho notato alcun sogghigno sul suo viso ma mi pare di stare in un vecchio
film dell'orrore in cui si apre la porticina segreta e…
Penso:
sono in una vecchia casa, la porta non è chiusa a chiave, che devo
fare? Bene, organizziamoci. Ho il sacco a pelo, ho la mia federa che
riempirò coi vestiti per abbozzare un cuscino, metto una sedia in
contrasto con la porta (così l'ubriaco non entra) e mi laverò a pezzi in
cucina. Tutto sommato meglio le patate dell'epatite (voglio proprio vedere come Tania e Antonello traducono questa frase in inglese!).
Cerco di dormire e forse ci riesco, ma alle tre vengo svegliato da un
temporale tremendo. Meno male che non l'ho beccato durante la tappa. Ma
piano piano devo essermi riaddormentato perché non ricordo altro per la
nottata. Meglio così.
Sassolini di oggi martedì 19 giugno 2012 sono stati:
- Carmela Accadia
- Pino Ascoli+
- Emilia
- Lino
- Lina
ENGLISH VERSION
It
isn’t raining finally, the sky is lowering but it isn’t raining and the
temperature has raised. I’m tempted to get away the shirt and to stay
in undershirt. The landscape is flat with a long exit from Alençon with
industrial zones for a lot of kilometers. The long plain is interrupted
by some vegetation that leads to the industrial zone of Mamers. The city
center was a beautiful surprise. Mamers has had important both in the
French revolution and in the first and second world war.
With
dry clothes I can sleep like a pilgrim; in fact tonight I must
introduce myself in the parsonage of the ancient church of Notre Dame.
Father Mamel will make me sleep somewhere. I don't know where because I
must return at 9:30 p.m. and now is 4:00 p.m. yet.
Meanwhile I’m
resting somewhere at random. Here it is, in the central plaza (Place
Carnot) there is a beautiful ancient structure of covered market with
three wooden benches. I reach out on the side one. The temperature is
good, I tighten my shoulder bag, just in case. I fall asleep and then
suddenly I wake up because to my side there is a drunk unfortunate poor
man who is telling me something vividly under the half-compassionate,
half-disgusted and half- irritated eyes of some customers of a cafe with
seating outside.
Well, that’s all we need it, to seem an alcoholic!
I get up with calm and dignity and I go away in direction of... bah, I
don’t care. I don't know which the comments have been but I want to
avoid that it is known in Europe that an Italian pilgrim got drunk in
Mamers.
I walk in the town, I read plaques and I admire portals. Now I’m in front of the town theater. The foyer is open and inside there is a great banquet that remembers me that one of 18th june with the fairy woman in disguise like an old woman that gave me the big peace of “gateau”. I try to go in but this time the ogre appears into the shoes of a wild fifty-year-old person and with rough manners he shows me the door.
I walk in the town, I read plaques and I admire portals. Now I’m in front of the town theater. The foyer is open and inside there is a great banquet that remembers me that one of 18th june with the fairy woman in disguise like an old woman that gave me the big peace of “gateau”. I try to go in but this time the ogre appears into the shoes of a wild fifty-year-old person and with rough manners he shows me the door.
I ask to myself if somebody notice me on the bench before. Who
cares, it’s not important. I return in front of Notre Dame. At the most
they will give me some money here! Finally it’s 9:30 p.m but there’s no
trace of Father Mamel. At 10:00 p.m. a black forty-year-old person
opens the door of the parsonage and comes out asking me what I’m doing
here. I think that this day is not over yet.
I explain him about the
meeting with father Mamel. He says me to wait. I’m discouraged and I
hope that the drunk homless of the afternoon didn’t take my place in the
square. The black man goes out again and says me to follow him. We go,
through the garden, in direction of an old but dignified construction
with two floors. I start to hope. We enter in a great room / deposit and
my new friend shows me an old triple couch surely belonging to a
disgraceful epoch with two blankets on a table near it.
He opens a
door and shows me a "latrine", then he opens another one and he says
"douche" but then he rectify, it’s another latrine. On the other side
there is the kitchen! He wishes me a good night shaking my hand and goes
away. I didn’t notice any sneer on his face but it seems to me to be in
an old horror film in which a secret little door opens and then…
I think now:
we are in an old home, the door isn’t locked, what should I do? Well,
let's organize. I have the sleeping bag, I have my pillowcase that I
will fill with the clothes to create a pillow, I put a chair in contrast
with the door (in this way the homeless should not enter) and I will
wash myself in the kitchen.
After all potatoes are better than
“he…patitis” (I really want to see how do Tania and Antonello translate
this sentence in English!). I try to sleep and perhaps I succeed now,
but at three o'clock a.m. I am waken up by an awful storm. Good thing
that I didn’t find it during the stage. But little by little I must have
fallen asleep again because I don't remember anything else of the
night. It’s better this way.
Today pebbles (Tuesday June 19th 2012):
- Carmela Accadia
- Pino Ascoli+
- Emilia
- Lino
- Lina
Tappa 7: Carrouges - Alencon
Ore
6 pullman per Carrouges e di qui riprendere il Cammino interrotto per
la pausa di riposo. Intanto i miei indumenti di cambio sono stesi in
camera a Alencon, dove dovrei arrivare per le 13 e lo zaino è leggero in
quanto ho portato solo l'indispensabile per la tappa.
Arrivo
a Carrouges alle 7. Per strada ha piovuto e qui c'è anche nebbia e fa
freddo (esce la nuvoletta di vapore quando espiro con la bocca aperta).
Leggo
un segnale che indica il castello. In attesa di fare colazione
vediamoci il castello. Dopo un bel sentiero di circa 800 metri intravedo
la sagoma del maniero nella nebbia. Non siamo in Transilvania. Più
mi avvicino e più si delinea un bel castello con delle basse mura
intorno. È il corpo di guardia del castello che è all'interno. Non male.
Ritorno nel paese e chiedo al panificio, che intanto ha aperto, a che
ora aprono i due bar della piazza: alle 9. Troppo tardi. Mangerò
qualcosa per strada. Mi metto il mio solito poncho perché nel frattempo
ha ripreso a piovere (guarda la mia foto che ho fatto davanti ad uno
specchio per strada).
Oggi
dovrei attraversare finalmente un sentiero nella foresta. Intravedo la
foresta immersa nella nebbia. Comunque il cambiamento di percorso mi
alletta. Con
passo regolare mi accorgo che forse ho legato gli scarponi troppo
stretti. Li allento ma cammino ancora male. Faccio una sosta di 5
minuti. Riprendo ma non va. Cammino a fatica. Respiro a bocca aperta.
Ancora una sosta. Cerco di fare il punto della situazione: non capisco
cosa non va: lo zaino è leggero, piove come nei giorni precedenti eppure
non riesco a camminare bene.
Cerco di pensare ad altro e intanto prendo
una piacevole stradina asfaltata che entra nella "forete". Dopo un paio
di km mi trovo davanti a un cancello oltre il quale dovrebbe iniziare
il percorso sentieristico. È fradicio d'acqua con una gran pozza
iniziale. Che fare? Non conosco il posto e decido di tornare indietro.
Mi fa male la coscia sinistra e avverto un dolore che prende la natica e
si irradia nella gamba. Nervo sciatico? può darsi, con tutta questa
umidità che dura da 8 giorni. Sosta e qualche esercizio di “streccing”.
Riprendo ma con fatica sempre maggiore. Sono le 11 e sto camminando da 4
ore circa. La tappa è di circa 25 km, qualcuno perso per castello e
foresta, ne dovrebbero mancare una dozzina che si possono fare in 3 ore.
Aumentiamo il ritmo. Niente, non va. Mi fa male anche l'altra gamba.
Da buon camminatore esperto, capisco che "non è giornata"! Per oggi mi devo arrendere all'evidenza. Sono fortunato! La
fermata di autobus. Il prossimo alle 12. Quanto inciderà questa
decisione sul Cammino totale! Un neo che non si cancella! Puoi anche non
raccontare la cosa, tanto chi glielo dice agli altri? Sei tu solo! Ma
il problema è che non sei solo. C'è la tua coscienza! E chi glielo dice a
quella di tacere? Comunque il dato di fatto è che per oggi non posso
continuare, punto. Finalmente arrivano le 12. L'attesa mi è stata
alleviata da due cavalli che giocavano fra di loro nel recinto di fianco
la fermata. 12:10 e il pullman non si vede. Ma ho letto bene?
Controllo: proprio le 12. Ma cos'è quell'ME scritto in piccolissimo
sopra l'orario? Porc......., passa il mercoledì a quell'ora! Oggi è
lunedì e passa alle 18. Posso mettermi a piangere, tanto chi mi vede?
Dopo un tentativo, subito abortito, decido che mi devo muovere.
Gambe
in spalla e arranchiamo, al limite strisciamo, ma devo procedere. Primo
paesino con pochissime casette e neanche un'anima viva. Secondo
paesino: vedo un edificio basso con luci accese. Mi avvicino e sento
della musica. Entro in una grande sala con dei tavoli imbanditi e tanti
vecchietti intorno ad essi che fanno festa mentre tre coppie ballano
alla musica di un fisarmonicista. Uno di questi mi viene incontro, mi
invita a sedermi con loro e, dopo aver capito che non capisco niente di
quello che dice perché non sono francese, arriva a miti consigli
rallentando le parole e inserendo dei gesti sicuramente derivanti da sue
pregresse esperienze italiane. Mi fa capire che stanno festeggiando tre
ottuagenari e si sono riuniti tutti gli anziani del circondario. Una
brava vecchietta che rivedrò nei miei sogni mi mette davanti un piatto
di carta con un pezzo di torta con crema e frutta che supera sicuramente
il mezzo chilo. Gattò, mi dice indicando il dolce. Ma chi se ne frega,
penso, l'importante è che si mangi!
Mi
sfiora soltanto il pensiero che non mangio da ieri sera e che proprio
la mancanza di zuccheri potrebbe avermi causato i problemi mattutini. Cercando
di mantenere un minimo di decenza, anche perché rappresento l'Italia in
quel consesso, attacco a mangiare: sarà la fame ma la torta è deliziosa
e termina in pochissimi bocconi. Accettando anche un bicchierino di
spumante lascio la sala fra applausi per il mio essere pellegrino.
Riprendo
a camminare, va meglio. Finalmente il cartello di Alencon. Ho circa 4
ore di ritardo sulla tabella di marcia che mi ero dato. Cerco l'hotel,
sbaglio strada, chiedo indicazioni per la piazza della stazione dove è
situato e, entro nella camera dove il misero letto di ieri mi pare una
piazza d'armi.
Scusatemi
se aggiungo un ricordo personale. All'inizio della mia attività di
trekker mi capitò un fatto buffo: al termine di una escursione
abbastanza lunga intorno a Monte Calvo e Monte Castellana, nel Gargano,
incontro una ragazza, Enza, di circa un metro e ottanta, alla sua prima
esperienza di trekking. Chiedendole una sua considerazione su questa sua
prima uscita, con un'espressione di dolore sul viso ed un filo di voce
quasi fosse l'ultimo, rispose: «m' sent' nu poc' sfracanata» (traduzione
dal dialetto foggiano in italiano: "mi sento leggermente fracassata").
Ora capisco cosa ha voluto dire.Ma domani è un altro giorno!PS: sono contento che il bus non è passato.
I sassolini di lunedì 18 giugno 2012:
- mamma Liberina
- Francesco
- Giuseppe
- Carlotta
- Alessandra
ENGLISH VERSION
It’s
6 a.m., I take the bus for Carrouges and I resume the Path, which I
interrupted to rest. Meanwhile my spare clothes are hanging in my room
to Alencon, where I should arrive at 1 p.m. and the knapsack is light
because I brought only the necessary for the stage.
I
reach Carrouges at 7 a.m. It was raining along the street and here is
also foggy and cold (when I breathe a cloudlet appears from my mouth). I
read a traffic signal that indicates the castle. Waiting for breakfast
we see the castle. After a nice path of around 800 meters I glimpse the
castle in the fog. We are not in Transylvania.
The
more I approach it, the more I glimpse a beautiful castle with some low
walls all around. I see also the guard house of the castle which is
inside. Not bad. I return to the village and I ask to the bakery, that
meanwhile it was opening, when the two cafes of the square open: at 9
a.m. Too late. I will eat something walking. I wear my usual poncho
because in the meantime it restarted raining (look at the photo that I
took in front of a mirror along the street).
Today I should finally cross a path in the forest. I glimpse the forest in the fog. However the change of direction attract me. With
a regular footstep I realize that perhaps I tied my boots too narrow. I
loosen them but I still walk badly. I take a rest of 5 minutes. I
restart but there’s something wrong. I walk with difficulty. I breathe
with my open mouth. I take a rest again. I try to make the point of the
situation: I don't understand what is wrong: the knapsack is light, it
rains as in the preceding days but I don't succeed in walking well yet. I
try to think to other things and meanwhile I take an asphalted pleasant
street that enters in the "forete."
After a pair of km I am in front of
a gate beyond which the path should begin. It is soaking with a big
puddle at the beginning. What can I do? I don't know the place and I
decide to go back. My left thigh hurts and I feel a pain that extends
from the buttock up to the leg. Is it the sciatic nerve? It may be
because there is this damp that has been lasting for 8 days. I take a
rest and I make some stretching exercises. I restart but with great
effort. It’s 11 a.m. and I have been walking for about 4 hours. The
stage is of around 25 km, I lost some kilometers to see the castle and
the forest, It should miss a dozen that can be done in 3 hours. I
increase the rhythm. Nothing, there’s something wrong. The other leg
hurts, too.
As a good experienced walker, I understand that "It’s just not my day!" .Today I have to surrender. I am lucky! I reach the bus stop. The next is at 12 a.m. How much will this decision weigh on the total Path! A defect that we can’t delete!
I could also not tell about this defect, who might tell it to the others anyway? I am alone! But the problem is that I am not really alone. There is also my conscience! And who says to it to keep silent? However It’s clear that I cannot continue today, that’s it. It’s 12 a.m. finally. The waiting was pleasant thanks to two horses that played with each other in the enclosure near the bus stop. It’s 12:10 a.m. and the bus doesn’t arrive. But did I read well? I check the schedule: it says 12 a.m. But what is that small ME(Wednesday) that is written above the schedule? Fuck......., The bus pass by here at that time only on Wednesdays! Today it’s Monday and it passes at 6 p.m. May I start crying, who sees me anyway? After an attempt, immediately rejected, I decides that I have to move on.
I could also not tell about this defect, who might tell it to the others anyway? I am alone! But the problem is that I am not really alone. There is also my conscience! And who says to it to keep silent? However It’s clear that I cannot continue today, that’s it. It’s 12 a.m. finally. The waiting was pleasant thanks to two horses that played with each other in the enclosure near the bus stop. It’s 12:10 a.m. and the bus doesn’t arrive. But did I read well? I check the schedule: it says 12 a.m. But what is that small ME(Wednesday) that is written above the schedule? Fuck......., The bus pass by here at that time only on Wednesdays! Today it’s Monday and it passes at 6 p.m. May I start crying, who sees me anyway? After an attempt, immediately rejected, I decides that I have to move on.
I
start to walk with effort, if it doesn’t work I can grovel, but I must
proceed. I arrive to the first village that has little cottages and not
even a person in proximity. I reach the second village: I see a small
building with lights turned on. I approach the building and I listen to
some music. I enter in a great living room with some prepared tables and
so many old people around them that make a party while three couples
dance at the sound of a beautiful music. One of them comes to me, he
invites me to take a seat with them and, when he realizes that I
understand nothing of that he says because I am not French, he starts to
talk slowly inserting some consequential gestures thanks to his past
Italian experiences. He makes me understand that they are celebrating
three octogenarians and that all old people are here to celebrate this
event. A good old woman, that I will see again in my dreams, gives me a
dish of paper with a piece of cake with cream and fruit that surely
overcomes the half kilo. “Gateaux”, she tells me indicating the dessert.
But who cares, I think, the important is to eat!
I start to think that I don't eat since yesterday evening and that the lack of sugars could have caused my problems in walking. I
try to maintain a minimum of decency, also because I represent Italy in
that context, and I start to eat: perhaps it is the hunger but the cake
it is delicious and I end it in a few time. I also accept a glass of
sparkling wine and I leave the living room among the applauses because
I’m a pilgrim. I
restart to walk, it is all right. Finally the signpost of Alencon. I
have around 4 hours of delay on my schedule. I look for the hotel, I
mistake the road, I ask indications for the plaza of the station and
finally I enter in my bedroom where the miserable bed of yesterday it
seems to me very beautiful.
Sorry
if I add a personal memory. At the beginning of my activity of trekker
it happened to me a funny situation: at the end of a long excursion
around Monte Calvo and Castellana Mountain , in the Gargano, I meet a
girl, Enza, that was 1.80 tall and that was at her first experience of
trekking. I ask her an opinion on her first experience and, with an
expression of pain on the face and a thread of voice, she answered: "m'
sent' nu poc' sfracanata" (translation from the dialect of Foggia to
Italian: "I feel a bit smashed").
I understand now what she wanted to say.But tomorrow is another day!PS: I am happy that the bus didn’t passed.
Today’s pebbles (Monday June 18 th 2012):
- mamma Liberina
- Francesco
- Giuseppe
- Carlotta
- Alessandra
martedì 5 aprile 2016
Tappa 6: Bagnoles de l'Orne - Champfremont (e riposo)
La
giornata di sabato scorso è stata caratterizzata da alternanza di nubi
nere e nubi grigie. All'arrivo a Carrouges ho fatto autostop in un bar e
mi sono spostato a Alençon dove ho trovato un piccolo hotel (ma con un
nome enorme: Hotel de Paris).
Sabato sera ho messo subito ad asciugare
gli indumenti lavati e non (nel senso che mi son messo nudo sotto le
coperte fino alla tarda mattinata, vale a dire le 8). Sono uscito per
una buona colazione (te e croissant) col sole in cielo.
Andavo in cerca
del marciapiede soleggiato per asciugare completamente camicia e
pantaloni, ma soprattutto per sentire il sole e un po’ di calore sulla
pelle. Ho girato per la città, senza il peso dello zaino sulle spalle e
coi sandali ai piedi, quasi come un turista. Graziosa Alençon. Un fiume
che la attraversa, un bel centro storico, pulita, un mercatino
domenicale (credo) di frutta, verdura e pesce con prezzi più bassi dei
negozi, a giudicare dalla folla. Ho mangiato un panino kebab con una
birra e sono tornato in camera pronto per incontrare Vincent Johel (che
ho conosciuto a Foggia nel 2009 in uno dei primi convegni organizzati
sulla Via Francigena) e Marie-Paul Labèy, presidente dellassociazione
"Les Chemins du Mont Saint Michel".
Abbiamo preso possesso di tre tavoli
in un bar ed abbiamo steso carte geografiche, depliant, libri (fra cui
quello molto importante di Renzo Infante, docente dell'università di
Foggia di Storia cristiana e medievale, ma soprattutto uno dei più
grandi esperti dei Cammini europei che le nostre Istituzioni provinciali
e regionali dovrebbero coinvolgere maggiormente nelle progettazioni) a
supporto di una discussione che è durata più di tre ore.
Marie e Vincent
si occupano di ciò che è intorno al fenomeno Mont Saint Michel per la
riscoperta dei pellegrinaggi storici nel nostro nuovo millennio.
Conoscono il territorio francese approfonditamente ed è stato un grande
piacere ricevere consigli su ciò che sto facendo e su quello che potremo
fare a distanza al mio rientro in Italia. Mi è dispiaciuto il momento
dei saluti che abbiamo immortalato con una fotografia.
Sassolini di sabato 16 giugno 2012:
- Alice
- Teresa
- Maura
- Tonino+
- Anna C.
Sassolini di domenica 17 giugno 2012:
- Alessandra M.
- Teresa
- Matteo
- Maria Pia
- Jonathan
ENGLISH VERSION
Last
Saturday has been characterized by the rotation of dark and grey
clouds. When I arrived to Carrouges I asked for a lift in a café and I
moved to Alençon where I found a small hotel (but with a great name:
Hotel de Paris).
Saturday evening I immediately put to dry the
washed and unwashed clothes (that is I put myself naked under the
blankets until the late forenoon, that is until 8). I went out for a
good breakfast (tea and croissant), it was sunny.
I was trying to
walk on sunny spaces to dry completely my shirt and pants, but above all
to feel the sun and some heat on the skin. I walked around the city,
without the weight of the knapsack on the shoulders and with the sandals
at the feet, almost like a tourist. Alençon is lovely.
A river
crosses it, it has a nice historical center, it is clean, with a corner
market on Sundays where you can buy fruit, vegetable and fish at lower
prices than in the shops. I ate a sandwich/kebab and a beer, then I
returned in my bedroom ready to meet Vincent Johel (that I knew in one
of the first conferences organized on the Street Francigena in 2009 in
Foggia) and Marie-Paul Labèy, president of the association "Les Chemins
du Mont Saint Michel".
We took three tables in a cafè and we opened
maps, brochures, books (among which the one of Renzo Infante is very
important, teacher of Christian and medieval History in the university
of Foggia, but above all one of the greatest experts of the European
Walks that our provincial and regional Institutions should mostly
involve in their plannings) to support the discussion which lasted more
than three hours. Marie and Vincent deal about the Mont Saint Michel
phenomenon for the rediscovery of the historical pilgrimages in the new
millennium. They know the French territory very well and it was a great
pleasure to receive suggestions about what I am doing and about what we
can do in the future when I will go back in Italy. I was sorry to leave
them, so we took some photos togheter.
Saturday pebbles (16 June 2012):
- Alice
- Teresa
- Maura
- Tonino+
- Anna C.
Sunday Pebbles (17 June 2012):
- Alessandra M.
- Teresa
- Matteo
- Maria Pia
- Jonathan
Le difficoltà del cammino
Non ci siamo! Come si può continuare in questo modo?
Ho perso i dati del 16 e 17 e ora la tastiera non funziona bene.
Sotto la mantella per la pioggia si crea una umidità fortissima perché
il calore del corpo, aumentato dallo sforzo a cui si è sottoposti, e il
freddo esterno creano una differenza termica che si trasforma in
condensa. Sotto la mantella è più bagnato dell'esterno. Ma come fare?
Bisognerebbe isolare le apparecchiature con altri mezzi tecnici che
andrebbero ad aumentare in modo spropositato il peso dello zaino.
La
soluzione può essere quella adottata da Valzania nei suoi Cammini:
portare una troupe al seguito! Ma questo altererebbe il Cammino che già
viene modernizzato dal web. Però, secondo me, tutte queste contrarietà
fanno il Cammino: il pellegrino sia del mille che del duemila si trova a
confronto con le difficoltà insolite del vivere in modo diverso un
breve periodo della sua vita. Egli si trova di fronte a se stesso, senza
le difese sociali e materiali di cui si circonda, e alla natura che
impietosamente lo mette davanti agli elementi siano questi il caldo, il
freddo, il vento, la pioggia, la fame, la sete, la fatica, il dolore, lo
sconforto, infine, la consapevolezza della propria piccolezza.
Questo é il Cammino. Si dice che in uno si è pochi e in due si è troppi!
Mah! C'è bisogno di tempo per metabolizzare quanto avviene ma di certo
in un Cammino non si può essere più di uno; al massimo meno di due.
ENGLISH VERSION
I lost the notes of 16th and 17th day and the keyboard doesn't work well now.
It’s rain fault, because under the mantle there is a strong damp created by the heat of the body that, increased from the physical effort, with the external cold generates a thermal difference that creates moisture. How can I handle it? I have to isolate the equipment with other tools that could increase too much the weight of the knapsack.
The solution can be the one adopted by Valzania in his Paths: to bring a troupe with him! But this could alter the Path that is already modernized by the web. However, according to me, all these difficulties characterize the Path: both the pilgrim of the year 1000 and of the year 2000 has some unusual difficulties in a brief period of his life. He is in front of himself, without the social and material defenses of which he is surrounded, and faces the nature that severely puts him in front of some elements that can be the warm, the cold, the wind, the rain, the hunger, the thirst, the work, the pain, the delusions; finally the pilgrim has the awareness of his littleness.
This is the Path. It’s said that one person is not enough and two people are too many! Mah! We need time to overcome difficulties but surely you cannot be more than one in a Path; at most less than two.
Tappe 4 e 5: Mortaim - Bagnoles de l'Orne
Ieri sera ho passato la serata e parte della nottata a cercare di inviare i miei appunti.
La pennetta non funzionava ed ho trovato un internet wi-fi free che iniziava a inviare i dati e poi mi bloccava il tablet.
La pennetta non funzionava ed ho trovato un internet wi-fi free che iniziava a inviare i dati e poi mi bloccava il tablet.
Non ho avuto molto tempo a disposizione anche perché all'arrivo, oltre
al lavare gli indumenti (posso dire che arrivano già lavati), passo
almeno un'ora sotto le coperte per scaldarmi. Le previsioni del 14
davano alternanza fra nuvolo e sole... cioè 3 ore di nuvolo e pioggia e 5
minuti di sole.
Oggi la stessa cosa.
Le tappe sono state:
- Mortaim - Domfront
- Domfront - Bagnoles de l'Orne
In
pratica finora ho attraversato la Regione della Bassa Normandia con il
Dipartimento della Manche e sono entrato in quello dell'Orne. I due
percorsi si somigliano molto. Domfront con ruderi di un castello (i
primi ruderi che vedo) e Bagnoles che è graziosissima con un lago e un
casinò molto belli. Chissà come sono illuminati dal sole!
Anche quì sta piovendo. Ma non voglio parlare più di pioggia. Devo ignorarla (sigh).
Devo fare delle considerazioni: sto percorrendo solo strade, ma vi giuro che non ho ancora incontrato una buca, non una pozzanghera. Tutto il territorio sembra appena rimesso a nuovo. Le case, perlopiù villette, sembrano partecipare ad un concorso di bellezza. E la domanda nasce spontanea nella mia mente di provinciale: «Ma che sono tutti ricchi?» A dire il vero, però, i giardini con fiori e prati incredibili non hanno bisogno di irrigazione: e che bisogno c'è, quà piove sempre (un rivenditore di impianti di irrigazione morirebbe di fame)! Però è bello vedere quanto amore per il bello c'è nella cultura locale. Quello che si capta nell'aria è che ognuno fa il proprio sociale. Però, i soldi per la manutenzione delle strade da dove arrivano? Nei centri abitati si vedono soluzioni intelligentissime per la delimitazione dei parcheggi che non ricorrono a strisce di vernice. Ma perché non copiamo? Mah.
Devo fare delle considerazioni: sto percorrendo solo strade, ma vi giuro che non ho ancora incontrato una buca, non una pozzanghera. Tutto il territorio sembra appena rimesso a nuovo. Le case, perlopiù villette, sembrano partecipare ad un concorso di bellezza. E la domanda nasce spontanea nella mia mente di provinciale: «Ma che sono tutti ricchi?» A dire il vero, però, i giardini con fiori e prati incredibili non hanno bisogno di irrigazione: e che bisogno c'è, quà piove sempre (un rivenditore di impianti di irrigazione morirebbe di fame)! Però è bello vedere quanto amore per il bello c'è nella cultura locale. Quello che si capta nell'aria è che ognuno fa il proprio sociale. Però, i soldi per la manutenzione delle strade da dove arrivano? Nei centri abitati si vedono soluzioni intelligentissime per la delimitazione dei parcheggi che non ricorrono a strisce di vernice. Ma perché non copiamo? Mah.
Nelle
foto che inserisco in questo elementare reportage ho messo dei prezzi di
case in vendita, il costo del carburante, il costo del pesce, della
frutta e dei dolciumi. Credo che siano indicativi. Se avessi soldi da
investire lo farei nel settore ortofrutticolo, altro che mattone o
gioielli!
DIMENTICAVO
OGGI HO SUPERATO I PRIMI CENTO KM.
Ne mancano ancora 24 (di 100 km).
«E che ce vo?» Sono quasi arrivato.
I sassolini di ieri 14 giugno sono stati:
- Lourant
- Juliette
- Elio+
- Pino (non ti conosco ma mi hai chiesto un sassolino)
- Don Mario
I sassolini di oggi 15 giugno sono stati:
- Lucia
- Andrea
- Elisa
- Gianluigi
- Salvatore
ENGLISH VERSION
Last night I passed the evening and part of the night trying to send my notes.
The Internet dongle didn't work and I found a free wi-fi connection
which began to send my notes, but then jammed up my tablet. I didn’t
have a lot of time on my hands because, after having washed my clothes
(I can say that they arrive already washed), I pass at least one hour
under the blankets to get warm. On 14th June the weather forecast says
that a rotation of clouds and sun is going to arrive... that is 3 hours
of clouds and rain, and 5 minutes of sun.
Today is the same.
The stages have been:
- Mortaim - Domfront
- Domfront - Bagnoles de l'Orne
Till
now I have crossed the Region of the Low Normandy with the Department
of Manche and I entered that of Orne one. The two paths are very
similar. Domfront, with the ruins of a castle (the first ruins that I
see) and Bagnoles, that it is very lovely, with a lake and a very nice
casinò. God knows how they are when the sun illuminate them!
It’s raining also here. But I want to speak about rain no more. I must ignore it (sigh!).
I have to make some considerations:
I am crossing roads only, but I swear you that I have met no holes and
no puddles yet. The whole territory looks like if it was renewed. The
houses, above all cottages, seem to participate to a beauty contest. And
the question bears spontaneously in my provincial mind: "But… are they
all rich? But the truth is that, however, gardens with incredible
flowers and lawns don't need any irrigation: and is there the need to do
it? Here it always rains (a shopkeeper of irrigation systems would
starve)! However it’s nice to see how much love for beauty the local
culture has. What we can feel in the air is that each one makes his own
social work. But where does money for maintenance of roads arrive from?
In the built-up areas we can see very intelligent solutions for the
division of parking spaces, which are not made of varnish lines. But why
don’t we imitate them? Mah.
In the photos that I put in this
elementary reportage I make you see some prices of houses in sale, of
the fuel, of the fish, of the fruit and of the candies. I believe that
they are indicative. If I had money I would invest them in the fruit and
vegetable market… bricks and jewels my foot!
I ALMOST FORGOT
TODAY I OVERCAME THE FIRST HUNDRED KM.
24 of them are still missing (24 times 100 km).
«What’s the problem then?»
Yesterday's pebbles (14th June) were for:
- Lourant
- Juliette
- Elio+
- Pino (I don't know you but you asked me for a pebble)
- Don Mario
Today's pebbles (15th June) were for:
- Lucia
- Andrea
- Elisa
- Gianluigi
- Salvatore
Tappa 3: Le Petit Cellant - Bellefontaine
Lascio Brécey con prospettiva di bel tempo. Sempre asfalto, in ogni caso. La campagna intorno è fradicia.
Oggi sono indirizzato a Sourdeval. Sto stravolgendo le mie tappe sia per sesto senso e sia perché cerco i paesini più grandi dove poter trovare più facilmente da alloggiare. Passo attraverso nuclei di casette deliziose, ma senza centri sociali quali una chiesa, un ufficio o un bar. Qualche scuola materna c'é.
Oggi sono indirizzato a Sourdeval. Sto stravolgendo le mie tappe sia per sesto senso e sia perché cerco i paesini più grandi dove poter trovare più facilmente da alloggiare. Passo attraverso nuclei di casette deliziose, ma senza centri sociali quali una chiesa, un ufficio o un bar. Qualche scuola materna c'é.
Il
mio amico Ciro (sul cammino di Santiago faceva 4\5 colazioni ogni
mattina) sarebbe già morto di fame. In qualche momento uno squarcio fra
le nuvole mi fa vedere piccole fessure di cielo azzurro e torno a
stringere gli occhi per la luce forte e quasi dimenticata. Il tifo per
il sole è sfegatato: dai, resisti, ancora un po'! ma il minuscolo buco
azzurro si richiude subito con lo sconforto palpabile della vegetazione,
dei colori, ma soprattutto mio. I buoni sentimenti che mi sono
riproposto cedono a pensieri che non posso dire. Finalmente un bar! Un
croissant e un te. Va meglio. Temporeggio una decina di minuti e,
indossato lo zaino, procedo.
Bivio:
11 km per Mortain e 10 per Sourdeval. Ma un dubbio mi assale: non è che
si chiama così perché sta in alto su una valle? Decido: vado a Mortain,
anche se il nome non mi invita tanto (finora è andato tutto bene pur
passando da Tirepied). Cammina cammina lo zaino pesa sempre di più
mentre il borsello, in cui ho i documenti, pochi soldi e il tablet con
la chiavetta internet con cui trasmetto, non pesa niente perché l'ho
lasciato al bar. Cosa pensare in questi momenti? Di se stessi si è
impietosi e cerco di non lasciarmi prendere dalla disperazione.
Le domande:
Come faccio a tornare indietro di 9 km per poi ritornare a Mortain? E se non trovo più niente? Come continuo il Cammino?
Come faccio a tornare indietro di 9 km per poi ritornare a Mortain? E se non trovo più niente? Come continuo il Cammino?
Intanto ho fatto inversione di marcia e camminando velocemente tengo il
braccio teso col pollice dritto. Ma figurarsi se qualcuno si ferma!
Invece si ferma Lourant: una piccola familiare con una bellissima e
timida bimba sul sedile posteriore.
Lourant scende dalla macchina, fa posto nel piccolo portabagagli allo zaino, mi accoglie a bordo e mi chiede come mai sto tornando indietro: mi aveva già sorpassato in mattinata ma nell'altra direzione quindi qualcosa deve essere accaduto!
Lourant scende dalla macchina, fa posto nel piccolo portabagagli allo zaino, mi accoglie a bordo e mi chiede come mai sto tornando indietro: mi aveva già sorpassato in mattinata ma nell'altra direzione quindi qualcosa deve essere accaduto!
Gli
racconto il fatto e lui mi rassicura che, dalla mia descrizione del
sito del bar, ha capito dove andare. Ritarderà di poco la visita dal
dottore perché Juliette, sua figlia, soffre d'asma. Cosa pensereste voi
di una persona cosí commovente? Siamo arrivati al bar, mi avevano messo
da parte il borsello e Lourant mi ha riaccompagnato dove mi aveva
raccattato. Mi sono vergognato quando gli ho proposto di indennizzarlo.
Grazie Lourant, non dimenticheró mai questo avvenimento né te né la
dolcissima Juliette. Vi ho raccontato questo episodio perché il Cammino é
fatto di queste cose stupende e... la vita non é un Cammino? Credo che
dovremmo tutti cercare Lourant e Juliette. Sono arrivato a Mortain.
I nomi di oggi:
- Elena
- Alessio
- Amanda
- Roby
- Mamma di Roby
ENGLISH VERSION
Today
I’m going to Sourdeval. I’m twisting my stages on the one hand for my
sixth sense, on the other hand because I look for larger villages, where
I can find accommodation more easily. I go through groups of delicious
cottages, but without social centers like churches, offices or cafès.
There are some infant schools.
My
friend Ciro (during the Way of Saint James he had breakfast 4 or 5
times in a morning) already would have starved. Sometimes I see an
opening among the clouds that shows to me small pieces of blue sky and I
squint against the intense, almost forgotten brightness of the sun. The
support for the sun is fanatic: C’mon, hang on a little more! But the
small blue hole immediately close again with the palpable discouragement
of the vegetation, of the colors, but above all of mine. The good
intensions that I had crumbled, giving way to thoughts that I can’t
tell. Finally a cafè! A croissant and a tea. That’s better. I temporize
for about ten minutes and, worn the knapsack, I proceed.
Fork:
11 km to Mortain and 10 km to Sourdeval. But a doubt attacks me: and if
it is called this way because it is situated on a high valley? I
decide: I go to Mortain, even if the name doesn't attract me so much
(everything has been all right till now, though crossing Tirepied).
Walking on and on, the knapsack weighs more and more, while the shoulder
bag, in which I keep the documents, some money and the tablet with the
Internet dongle with which I log on, isn’t heavy because… I forgot it at
the cafè! What would I have to think in these moments? We are
unmerciful with ourselves… I try to not give into despair.
How may I do to go back for 9 km to return to Mortain? And if I find nothing more? How may I continue the Path?
Meanwhile I make right-about and walking quickly, with my arm leaning forward and thumbing up. But wouldn’t you know if someone stops! Lourant stops instead: a small estate car and his very beautiful and shy daughter on the back.
Lourant gets out of the car, he makes place in the small
luggage for my knapsack, he welcomes me and he asks me why am I going
back: he had already surpassed me in the morning in the other direction,
so something must have happened!
I
tell him the adventure and he reassures me that, according to my
description of the place in which there’s the cafè, he knows where to
go. He will be a bit in late for the doctor because Juliette, his
daughter, has asthma. What would you think of such a touching person? We
arrive to the cafè, where my shoulder bag had been put by and Lourant
takes me to the place where he met me. I felt ashamed when I proposed to
pay him. Thank you, Lourant, I’ll never forget you and your sweet
Juliette. I told you this episode because the Path is made of these
wonderful things and... isn’t life a Path? I believe that we all would
have to look for Lourant and Juliette. I’ve arrived in Mortain now.
Today's names:
- Elena
- Alessio
- Amanda
- Roby
- Roby's mother
Tappa 2: Genêts - Le Petit Celland (e Brécey)
Cosa
dire di una giornata sotto l'acqua? Freddo, umidità a iosa, calze
bagnate e bruciore alla pianta dei piedi. I paesini attraversati tutti
senza un bar.
Sono arrivato stanco a Petit-Celland pensando di aver terminato la tappa e invece, amara sorpresa, non c'è dove dormire.
Sono arrivato stanco a Petit-Celland pensando di aver terminato la tappa e invece, amara sorpresa, non c'è dove dormire.
Il mio cammino prevede anche dormire all'addiaccio, ma non con la pioggia e bagnato fino alle ossa... non sopravviverei.
Credo che anche il pellegrino dell'anno mille aveva qualche moneta per queste occasioni.
Decido di prolungare fino a Brécey. Chiedo per un hotel: panico. Non ci sono hotel neanche quì che è un centro grandicello.
Credo che anche il pellegrino dell'anno mille aveva qualche moneta per queste occasioni.
Decido di prolungare fino a Brécey. Chiedo per un hotel: panico. Non ci sono hotel neanche quì che è un centro grandicello.
Mi reco al "communité du comune" e chiedo come devo fare. Hanno pietà e
una dolcissima impiegata, nonostante la pioggia, si mette il cappotto e
mi accompagna in una villetta deliziosa con due vecchietti (per come
sono combinato io devono sembrare miei figli) che hanno la licenza di
affittacamere. Saluto l'angelo comunale e prendo possesso di una camera
linda in cui non manca nulla. Dopo aver lavato e steso gli indumenti mi
metto subito a letto cercando un po' di calore.
Dopo un paio d'ore
mi levo e smanetto col tablet. Di internet neanche a parlarne. Esco e
vado da "Pizzeria P'tit Nicolas". Ho bisogno di una bistecca al sangue.
Dopo 10 minuti finalmente concordiamo. Altri 10 minuti e mi portano una
pizza con sopra degli straccetti di carne! Possibile che i francesi non
capiscano il francese? Mi arrabbio e facendo il verso del bue indico il
taglio di una fetta della mia natica destra voltata e girata sul fuoco.
Nicolas, subentrato al cameriere di prima mi capisce e, dopo ancora 10
minuti, mi arriva una mezza fiorentina cotta al sangue che mi fa tornare
in vita. Merci Nicolas.
Torno in camera e vi scrivo.
I 5 nomi di oggi sono stati:
- Mario
- Antonio E.
- Mamma+
- Papà+
- Antonio+
PS:
indovinate la sequenza delle foto scattate durante la giornata.
Tappa 1: Mont Saint Michel - Genéts
Si parte. Pronti? Splash!
Cari amici, splash. Sono partito con acqua a catinelle a 10 gradi.
- avrei dovuto attraversare la baia ed arrivare in 7 km a Genéts ma nessuna guida da me contattata lo riteneva possibile.
- ho dovuto fare la costa ed ho preferito fermarmi a Avranches (29 km) risparmiando i 2 km fino a Genets che avrei raggiunto con la traversata.
- non ho potuto fare nessuna foto: con la mantella si crea sotto di essa tanta umidità e il cell potrebbe andare in tilt.
- non ho grandi cose da registrare se non che facendomi la traversata a nuoto con l'alta marea forse arrivavo meno bagnato.
- ho fatto necessariamente tutto asfalto con assenza di luce totale.
- penso che l'ultima volta che ho visto il cielo azzurro é stato prima di iniziare la fase di atterraggio su Parigi.
- mi dispiace cominciare così il mio diario.
- per farmi perdonare, quindi, vi inserisco i miei giorni precedenti pregandovi di considerarli come sfoghi di un provinciale a Parigi.
PS:
ogni giorno, alla partenza, raccolgo 5 sassolini. Durante la tappa
dedicherò un pensiero per ciascuno a 5 amici lanciando verso il cielo un
sassolino per ogni pensiero.
Ovviamente dirò nell'apposito spazio sul blog il nome ma non il pensiero che resterá nel mio cuore.
Ovviamente dirò nell'apposito spazio sul blog il nome ma non il pensiero che resterá nel mio cuore.
a domani
Via Dell'Angelo - L'equipaggiamento
Anche l'equipaggiamento è un aspetto molto importante, merita un'attenzione particolare ed è curato nel minimo dettaglio.
Possiamo distinguere almeno due tipi di attrezzature necessarie:
Possiamo distinguere almeno due tipi di attrezzature necessarie:
- l'attrezzatura da trekking
- l'attrezzatura informatica
ATTREZZATURA DA TREKKING
L’attrezzatura
trekking deve rispondere a requisiti ergonomici, di resistenza, di
multifunzionalità e di leggerezza. Considerando che il peso dello zaino
non deve superare i 10 kg, si deve prevedere un'equipaggiamento del
seguente tipo:
- uno zaino di lt. 60 + 10 che abbia le seguenti caratteristiche:
- provvisto di rotelle e aste telescopiche per essere trascinato al seguito nei tratti di percorso asfaltato;
- provvisto di schienale rigido e regolabile, spallacci e cintura ventrale con ampia imbottitura con consistenza corposa tendente al duro per poter scaricare il peso maggiormente sul bacino;
- sviluppato in altezza per una camminata più fluida e bilanciata, con tasche a scomparsa e dotato di due zone distinte di accesso;
- un paio di scarponi “a caviglia alta” con tomaia GORETEX e suola VIBRAM senza cuciture interne e con plantari personalizzati da acquistare almeno due mesi prima dell’inizio del Cammino per evidenziare eventuali problemi del piede durante la marcia;
- un paio di scarponcini bassi da riposo con suola VIBRAM senza cuciture interne necessarie per defaticare il piede dopo l’arrivo di tappa;
- 2 paia di calzini speciali da trekking a doppia tessitura con rinforzi nelle parti delicate del piede e della caviglia;
- 2 paia di slip speciali da trekking senza cuciture particolari, di facile asciugatura e con tessuto antiarrossamento;
- 2 paia di magliette intime che si distinguano per facilità di asciugatura e qualità del tessuto antiarrossamento;
- 2 paia di camicie da trekking a manica corta con tessuto microforato per portare all’esterno il sudore e facili da asciugare;
- 2 paia di pantaloni lunghi da trekking (uno dei quali trasformabile in calzoncini) in tessuto indeformabile, anallergico e elioriflettente con rinforzi nelle parti sottoposte a usura, antistrappo in caso di percorso con bassa vegetazione;
- una cintura con fibia di plastica a strappo;
- un giubbotto da trekking a due strati con tasche con zip e tascone separato;
- un paio di bastoncini telescopici ammortizzati con impugnatura anatomica;
- un paio di occhiali da vista modificati e personalizzati con lenti da vista transition;
- un cappellino con protezione del collo;
- un poncho antipioggia;
- un binocolo;
- un coltellino multiuso;
- una torcia a frizione;
- un sacco a pelo in piuma d’oca e del peso massimo di circa 300 grammi;
- materiale sanitario di protezione e cura.
ATTREZZATURA INFORMATICA
La
parte tecnologica e informatica avrà un'importanza determinante durante
il Cammino. Il materiale sarà ridotto al minimo per non gravare sul
peso complessivo da trasportare:
- cellulare Samsung Galaxy S2 + cuffie con microfono: per effettuare foto, chiamate e registrazioni audio;
- GPS Standalone: per memorizzazione posizione geografica
- tablet PC HP Slate 2: per caricamento su sito FTP delle foto, registrazioni audio e traccia GPS;
- blog ufficiale del Cammino in lingue italiana e inglese;
- posizionamento nei motori di ricerca;
- pubblicazione giornaliera di stralci dei testi sbobinati e loro traduzione in inglese;
- inserimento giornaliero delle foto inviate;
- posizionamento di punti cliccabili sulla mappa che dimostreranno visivamente il percorso eseguito e lo stazionamento del giorno;
- inserimento della traccia GPS in percorso di tappa e cumulato.
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