martedì 5 aprile 2016

Arrivo a Mont Saint Michel




Prendo il bus per Mont Saint Michel.

A circa 1 km dall'abazia, in una curva, la intravedo. Sono emozionato! Arrivato. é stupenda. Entro dalla prima porta e seguo la stradina in salita con tanti negozietti e ristoranti
ben arredati.

Finiscono e le scale ne prendono il posto. Tanti turisti molti dei quali si fermano per prendere fiato ed evitare l'infarto. Avanzo come un treno. Entro nella chiesa e resto incantato. Niente ammenicoli alle pareti. 

Solo pietra davanti all'altare una dozzina di figure inginocchiate con le gambe sotto il corpo. Metà monaci e metà monache (dell'ordine di Gerusalemme) sembrano statue. Inizia inaspettatamente per me (Renzo mi aveva detto che non c'erano più religiosi) la messa.

L'altare si anima con dei canti polifonici toccanti. La messa è cantata. Il rituale è poco differente dal nostro, ma tutti i monaci insieme e a turno celebrano. Commovente il momento dello scambio della pace: i volti di pietra dei religiosi sono diventati di una gioia radiosa. Hanno dato la "pace di Cristo" a tutti stringendo ambedue le mani. L'emozione al massimo. Le lacrime finalmente sono scese e sono stato felice di prendere l'ostia e il vino. Mai partecipato ad un rito così coinvolgente.

Al termine ho avvicinato l'abate e gli ho chiesto la benedizione per il mio cammino. Mi ha risposto: che bella cosa stai per fare! Hai preso l'ostia ed hai avuto la benedizione da Lui. Lungo il cammino prega tu per noi.

Ci siamo abbracciati e sono andato via frastornato. Ho chiesto ad un monaco come si chiama l'abate e anche lui mi ha dato una risposta che mi ha lasciato di stucco: l'abate di Mont Saint Michel si chiama "abate di Mont Saint Michel" per oggi non faccio più domande.

Ho bisogno di pensare. È questa la prima motivazione che mi mancava. Domani parto completo.

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