martedì 5 aprile 2016

Tappa 2: Genêts - Le Petit Celland (e Brécey)


Cosa dire di una giornata sotto l'acqua? Freddo, umidità a iosa, calze bagnate e bruciore alla pianta dei piedi. I paesini attraversati tutti senza un bar.
Sono arrivato stanco a Petit-Celland pensando di aver terminato la tappa e invece, amara sorpresa, non c'è dove dormire.
Il mio cammino prevede anche dormire all'addiaccio, ma non con la pioggia e bagnato fino alle ossa... non sopravviverei.
Credo che anche il pellegrino dell'anno mille aveva qualche moneta per queste occasioni.
Decido di prolungare fino a Brécey. Chiedo per un hotel: panico. Non ci sono hotel neanche quì che è un centro grandicello.
Mi reco al "communité du comune" e chiedo come devo fare. Hanno pietà e una dolcissima impiegata, nonostante la pioggia, si mette il cappotto e mi accompagna in una villetta deliziosa con due vecchietti (per come sono combinato io devono sembrare miei figli) che hanno la licenza di affittacamere. Saluto l'angelo comunale e prendo possesso di una camera linda in cui non manca nulla. Dopo aver lavato e steso gli indumenti mi metto subito a letto cercando un po' di calore.
Dopo un paio d'ore mi levo e smanetto col tablet. Di internet neanche a parlarne. Esco e vado da "Pizzeria P'tit Nicolas". Ho bisogno di una bistecca al sangue. Dopo 10 minuti finalmente concordiamo. Altri 10 minuti e mi portano una pizza con sopra degli straccetti di carne! Possibile che i francesi non capiscano il francese? Mi arrabbio e facendo il verso del bue indico il taglio di una fetta della mia natica destra voltata e girata sul fuoco. Nicolas, subentrato al cameriere di prima mi capisce e, dopo ancora 10 minuti, mi arriva una mezza fiorentina cotta al sangue che mi fa tornare in vita. Merci Nicolas.
Torno in camera e vi scrivo.
I 5 nomi di oggi sono stati:
  • Mario
  • Antonio E.
  • Mamma+
  • Papà+
  • Antonio+
PS:
indovinate la sequenza delle foto scattate durante la giornata.

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